Architettura ellenistica

Ipotesi sulla struttura del Faro di Alessandria di H. Thiersch (1909).
Rappresentazione della città di Rodi con la possibile localizzazione del Colosso.

Con il termine architettura ellenistica si intende quella realizzata, approssimativamente, dal periodo che seguì la morte di Alessandro Magno (323 a.C.), con la divisione del suo impero in regni personali fondati dai diadochi, tra essi la Dinastia tolemaica in Egitto, l'Impero seleucide in Siria o la Dinastia attalide a Pergamo, fino all'anno 31 a.C. quando Augusto sconfisse Marco Antonio e Cleopatra.

L'emulazione tra i diversi regni ellenistici stimolò lo sviluppo di grandi progetti e complessi urbanistici che erano scomparsi generalmente nelle Città-Stato nel V secolo a.C. Vennero progettati edifici destinati ad usi specifici, in grandi spazi, non limitati dalle barriere fisiche dell'Antica Grecia, con la creazione di nuove città come Alessandria, fondata nel 332 a.C.[1], Antiochía, Pergamo e Seleucia al Tigri.

L'architettura ellenística fu un momento importante nell'architettura dell'antichità. Tra le sue opere si trovano due delle cosiddette sette meraviglie al mondo antico: il Colosso di Rodi e il Faro di Alessandria. Ma anche la Biblioteca di Alessandria è considerata come esempio di ingegno architettonico.

  1. ^ (EN) Winter, Frederick, Studies in Hellenistic Architecture, University of Toronto Press, 1 de enero de 2006, p. 42, ISBN 978-0802039149.

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