Arma di cavalleria

Carica di Cavalleria dei Lancieri di Montebello (8°)

La Cavalleria è una delle armi combattenti dell'Esercito Italiano. Oggi è completamente blindo-corazzata. Dal 1º luglio 1999 in quest’Arma sono confluiti anche i reggimenti del corpo dei "carristi", autonomo dal 1919 al 1936 (quando esso era costituito dalle specialità "carri d'assalto" e "autoblindomitragliatrici") e poi divenuto specialità dell'Arma di Fanteria fino al 1999. A partire proprio dal 1919, fu la specialità carristi a dare l'impulso al processo che porterà alla meccanizzazione di tutte le armi dell'Esercito Italiano. Furono i carristi ad aprire la strada per il passaggio ostacolato da moltissime remore "dal cavallo al carro armato" di tutti i reggimenti tradizionalmente appartenuti all'Arma di Cavalleria, ostinatamente legati ancora per tradizione all'uso esclusivo dei cavalli con i quali purtroppo si lanciarono al galoppo in cariche disperate, addirittura fino al tardo 1943. Le origini delle unità a cavallo italiane risalgono ai reparti di cavalleria istituiti dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1692, nel quadro di un tentativo di resistenza alla pressione politica e militare delle potenze europee (specialmente di Francia e Austria), attraverso la diffusione della lingua italiana, al posto del francese usato fino ad allora nel Ducato del Piemonte, e la formazione di reggimenti nelle forze armate. Lo spazio espositivo più importante che conserva cimeli della cavalleria italiana è il museo storico dell'Arma di cavalleria di Pinerolo, nella città metropolitana di Torino. I cimeli della specialità carristi, un tempo custoditi presso il Museo della Fanteria in Roma, sono stati invece incomprensibilmente distolti da quella sede e, al momento, sono custoditi presso la sede della presidenza dell'Associazione Nazionale Carristi d'Italia. Nel 1921, riunendo nuclei di Cavalieri in congedo già attivi dai primi del novecento, viene creata a Milano l'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria. Essa come le altre associazioni d'arma, si pone come custode e depositaria, degli usi, della storia e delle tradizioni dell'Arma di Cavalleria. Le tradizioni della specialità carristi vengono invece custodite e tramandate dalla citata Associazione Nazionale Carristi d’Italia fondata nel 1952 a Roma da coloro che erano stati i pionieri della specialità tra il 1918 e il 1927. Molti mezzi corazzati avuti negli anni in dotazione dalla specialità carristi sono conservati presso il Museo della Motorizzazione (Roma), la collezione del 31º Reggimento carri (ora in custodia al Reggimento "Nizza cavalleria" a Bellinzago N.), i reggimenti della specialità (Cordenons, Persano, Tauriano, Teulada), la collezione della Scuola di Carrismo (ora in custodia alla Scuola di Cavalleria a Lecce), al comando della 132ª Brigata Corazzata Ariete (Pordenone). Moltissimi altri veicoli corazzati d'epoca risultano temporaneamente affidati dall'Esercito a collezionisti privati in attesa che la Forza Armata decida di valorizzare questo immenso patrimonio storico ora disperso in innumerevoli sedi per accentrarlo e ordinarlo in un'unica sede garantendone il recupero e la conservazione.


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