Armata Rossa

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Armata Rossa
(RU) Рабоче-крестьянская Красная армия
trad. Armata Rossa degli Operai e dei Contadini
Descrizione generale
Attiva15 gennaio 1918–25 febbraio 1946
Nazionebandiera RSFS Russa (1918–1922)
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica (1922–1946)
ServizioForza armata
TipoEsercito
RuoloGuerra terrestre
Dimensione~6.000.000 uomini (1918-1922)
~34.000.000 uomini (1941-1945)
Stato MaggioreMosca
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Guerra civile russa
Guerra sovietico-polacca
Guerra sino-sovietica
Invasione sovietica dello Xinjiang
Guerra di confine sovietico-giapponese
Invasione sovietica della Polonia
Guerra d'inverno
Seconda guerra mondiale
Invasione sovietica della Manciuria
Insurrezioni anticomuniste nell'Europa Orientale
Anniversari23 febbraio[1]
Parte di
Forze armate sovietiche
Comandanti
Degni di notaLev Trockij
Iosif Stalin
Michail Tuchačevskij
Semën Budënnyj
Boris Šapošnikov
Semën Timošenko
Georgij Žukov
Aleksandr Vasilevskij
Konstantin Rokossovskij
Ivan Konev
Nikolaj Vatutin
Vasilij Sokolovskij
Rodion Malinovskij
Andrej Grečko
Ivan Jakubovskij
Viktor Kulikov
Dmitrij Ustinov
Dmitrij Jazov
Vasilij Čujkov
Simboli
Spilla da cappello
Bandiera
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L'Armata Rossa degli Operai e dei Contadini (russo: Рабоче-крестьянская Красная армия, РККА?, traslitterato: Raboče-krest'janskaja Krasnaja armija; acronimo: RKKA) in forma abbreviata Armata Rossa,[2] fu il nome dato alle forze armate russe dopo la disintegrazione delle forze zariste nel 1917. L'aggettivo “rossa” fa riferimento al colore tradizionale del movimento socialista e comunista. L'Armata Rossa fu istituita su decreto del Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa nel 1918 e divenne l'esercito dell'URSS al momento della fondazione dello Stato stesso, nel 1922. Lev Trockij, commissario del popolo per la guerra dal 1918 al 1924, ne è considerato il fondatore.

L'Armata Rossa, guidata direttamente da Stalin con la collaborazione di vari generali, svolse una funzione decisiva durante la seconda guerra mondiale, sconfiggendo dopo quattro anni di violente e sanguinose battaglie una grande parte delle forze della Wehrmacht della Germania nazista e concludendo vittoriosamente il conflitto sovietico-tedesco con la conquista di Berlino e Vienna. Durante le operazioni sul fronte orientale, il 70-75% delle vittime che la Wehrmacht e le Waffen-SS subirono durante la guerra[3] (i sovietici ebbero oltre 27 milioni di morti compresi i civili) furono ad opera dell'Armata Rossa. Nel suo periodo di massima espansione d'organico, nel 1943, l'Armata Rossa contava 10,5 milioni di effettivi tra ufficiali, sottufficiali e soldati ed era equipaggiata con migliaia di carri armati e cannoni moderni (grazie anche all'appoggio logistico degli Alleati soprattutto durante i primi anni di guerra); le perdite per raggiungere la vittoria furono elevatissime: 11,2 milioni di soldati morti per cause di guerra nel periodo 1941–1945.[4]

A partire dal febbraio del 1946, l'Armata Rossa, che insieme alla Marina sovietica incarnava la componente principale delle forze armate sovietiche, prese il nome ufficiale di Armata Sovietica (in russo Советская Армия?, Sovetskaja Armija, in sigla SA),[5] fino alla sua dissoluzione nel dicembre 1991.

  1. ^ Secondo il calendario gregoriano.
  2. ^ In russo: Красная армия?, traslitterato: Krasnaja armija.
  3. ^ Norman Davies, How we didn't win the war [...] but the Russians did, in Sunday Times, 25 novembre 2006. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2016).
    «Since 75%–80% of all German losses were inflicted on the eastern front it follows that the efforts of the western allies accounted for only 20%–25%»
  4. ^ Glantz e House 2010, pp. 430 e 451.
  5. ^ (EN)  Archives in Russia: B-8, ArcheoBiblioBase.

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