Assedio di Gibilterra (giugno-agosto 1333)

Assedio di Gibilterra (giugno-agosto 1333)
Svolgimento del quarto assedio di Gibilterra
Datagiugno - agosto 1333
LuogoGibilterra
EsitoLe forze castigliane si ritirano e il Marocco conserva il controllo di Gibilterra
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
ignotoignoto
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L'assedio di Gibilterra del giugno-agosto 1333, anche noto come quarto assedio di Gibilterra, contrappose un esercito cristiano guidato dal re Alfonso XI di Castiglia contro una numerosa armata moresca guidato da Muhammad IV di Granada e Abd al-Malik Abd al-Wahid di Fès per il controllo della penisola. L'attacco ebbe luogo subito dopo il terzo assedio, combattuto all'inizio del 1333, e iniziò con uno sbarco disastroso per le forze castigliane sul lato occidentale di Gibilterra, prima di evolversi in uno stallo tale per cui nessuna delle parti sembrava avere la forza necessaria prevalere sull'altra. Entrambi contendenti dovettero affrontare una grave carenza di cibo; la guarnigione di Gibilterra non vide più giungere dei rifornimenti, mentre i castigliani, spintisi nel cuore del territorio nemico, potevano ricevere delle vettovaglie soltanto via mare, lungo una rotta marittima che peraltro risultava assolutamente pericolosa. Dopo due mesi di combattimento inconcludenti, i rappresentanti castigliani e mori raggiunsero un accordo di tregua che consentiva ad ambedue le fazioni di ottenere dei vantaggi e ammorbidiva le perdite umane ed economiche patite durante l'assedio. Benché i Mori avessero preservato ai sensi dell'intesa Gibilterra, la tregua costò la vita a Muhammad IV, il quale fu assassinato da un gruppo di nobili scontenti il giorno dopo averla sottoscritta.


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