Nella filosofia marxista, l'ateismo marxista-leninista (o ateismo scientifico marxista-leninista) rappresenta l'elemento irreligioso e anticlericale del marxismo-leninismo, l'ideologia ufficiale di Stato dell'Unione Sovietica e in altri stati comunisti.[1][2] Basato sulla concezione materialista dialettica del ruolo dell'umanità nella natura, l'ateismo marxista-leninista asserisce che la religione è l'oppio dei popoli, con lo scopo di promuovere l'accettazione passiva da parte di una persona della propria povertà e del suo sfruttamento come un modo di vivere normale della vita umana sulla Terra, con la speranza di una ricompensa dopo la morte; di conseguenza il marxismo-leninismo difende l'ateismo rispetto al credo religioso.[1][3]
Per supportare tali premesse ideologiche, l'ateismo marxista-leninista spiega l'origine della fede religiosa e i metodi della critica scientifica alla religione.[4] Le radici filosofiche dell'ateismo materialista si possono trovare nelle opere di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831), Ludwig Feuerbach (1804–1872), Karl Marx (1818–1883) e di Vladimir Lenin (1870–1924).[5] Al contrario del marxismo sovietico, altre versioni della filosofia marxista non sono anti-religiose come la teologia della liberazione sviluppata dai marxisti latinoamericani.[6]
«As an integral part of the Marxist–Leninist world-view, ‘scientific atheism’ is grounded in the view of the world and of Man enshrined in dialectical [materialism] and historical materialism: The study of scientific atheism brings to light an integral part of the Marxist–Leninist world-view. Being a philosophical science, scientific atheism emanates from the basic tenets of dialectical and historical materialism, both in explaining the origin of religion, and its scientific criticism of [religion].»
«The origin of Marxist–Leninist atheism, as understood in the USSR, is linked with the development of the German philosophy of Hegel and Feuerbach.»
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