Aversa comune | |
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L'Arco della Annunziata simbolo della città di Aversa | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Amministrazione | |
Sindaco | Francesco Matacena (Lista Civica) dal 24-06-2024 |
Data di istituzione | 1022
L'istituzione del comune coincide con l'arrivo di Rainulfo Drengot che si insediò presso la chiesa votiva di Sancte Paulum at Averze.[1] |
Territorio | |
Coordinate | 40°58′22.92″N 14°12′23.31″E |
Altitudine | 39[N 1][2] m s.l.m. |
Superficie | 8,85 km² |
Abitanti | 49 612[6] (31-12-2022) |
Densità | 5 605,88 ab./km² |
Frazioni | Ponte Mezzotta[3] |
Comuni confinanti | Carinaro, Casaluce, Cesa, Frignano, Giugliano in Campania (NA), Gricignano di Aversa, Lusciano, San Marcellino, Sant'Antimo (NA), Teverola, Trentola Ducenta |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81031 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061005 |
Cod. catastale | A512 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[7] |
Cl. climatica | zona C, 1 119 GG[8] |
Nome abitanti | aversani |
Patrono | san Paolo[4] e Madonna di Casaluce [5] |
Giorno festivo | 25 gennaio[4] |
Soprannome | città dalle cento chiese |
Cartografia | |
Posizione del comune di Aversa nella provincia di Caserta | |
Sito istituzionale | |
Aversa (AFI: /aˈvɛrsa/[9], Averza in dialetto aversano[10]) è un comune italiano di 49 612 abitanti[6] della provincia di Caserta in Campania.
Fondata dai Normanni nel 1030 e sede dell'antica contea di Aversa, la città è posta al centro di un territorio pianeggiante conosciuto come agro aversano, vasta area rurale dell'antica Terra di Lavoro nota anche come Campania Felix.[11] Il nome della città deriva dal luogo della sua fondazione Sancti Pauli ad Averze. La radice del suo nome richiama quello di Velsu, una delle dodici antiche città etrusche non ancora individuate. Con il passare delle generazioni è stato poi corretto in Verzelus, Versaro e successivamente in Averse.[12]
Dal 1053 è sede vescovile della diocesi di Aversa[13], ed è famosa anche per la produzione della mozzarella di bufala, del vino asprinio e del dolce di pasta lievitata chiamato polacca. Prima dell'avvento del proibizionismo della cannabis, è stata uno dei maggiori centri italiani per la produzione di canapa.[14]
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