Balista

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Riproduzione di balista del XII secolo
Una balista romana

La balista (ant. ballista, dal latino ballista/balista[1], a sua volta derivato dal greco βαλλίστρα ballistra, da βάλλω ballō "tirare" o, meglio, "lanciare") è una grande macchina d'assedio inventata dai Greci e usata soprattutto dai Romani che lanciava grandi dardi o pietre sferiche singolarmente o per piccoli gruppi, secondo il tipo di modello. Originariamente i greci chiamavano baliste le macchine che lanciavano pietre e catapulte quelle che lanciavano dardi ma oggi "catapulta" è diventato un termine che indica l'intera categoria delle armi d'assedio (o "ossidionali") da lancio, di cui anche le baliste fanno parte.

In generale la balista si costruiva in legno, con qualche parte costruita o almeno rivestita di metallo e venivano utilizzate corde o tendini di animali come tensori. In origine le baliste funzionavano a flessione, in seguito il meccanismo divenne torsionale.

La balista fu senza ombra di dubbio l'arma da lancio a lungo raggio più utilizzata e meglio progettata del periodo classico e alto medievale. Il suo utilizzo è, tuttavia, cessato verso il tardo medioevo a causa degli alti costi per costruirla, arrivando a preferire macchine meno costose. Nel XV secolo, con l'arrivo del cannone nello scenario europeo, la balista e le altre catapulte divennero obsolete e caddero in disuso.

  1. ^ balista (ant. ballista), in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 gennaio 2021.

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