Battaglia del bacino di Chosin

Battaglia del bacino di Chosin
parte della Guerra di Corea
Una colonna di marine statunitensi della 1ª Divisione Marine si muove attraverso le linee cinesi durante la fuga dal bacino di Chosin.
Data27 novembre - 13 dicembre 1950
LuogoBacino di Chosin, oggi contea di Changjin, Hamgyŏng Meridionale, Corea del Nord
Esito
  • Fallito tentativo di accerchiamento delle forze statunitensi di stanza presso il bacino di Chosin da parte delle forze cinesi
  • Riconquista cinese della regione nordorientale della Corea
Schieramenti
Comandanti
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La battaglia del bacino di Chosin, conosciuta anche come campagna del bacino di Chosin o campagna del lago Changjin (in coreano: 장진호 전투; in hanja: 長津湖戰鬪; in coreano trascritto: Jangjin ho jeontu; in cinese: 长津湖战役; in pinyin: Cháng Jīn Hú Zhànyì) fu una battaglia decisiva della Guerra di Corea. Il nome "Chosin" deriva dalla pronuncia giapponese "Chōshin", usata al posto di quella coreana "Changjin", a sua volta utilizzata per la parola cinese 長津.[1] La scelta toponomastica fu dovuta al fatto che le forze delle Nazioni Unite si affidavano a mappe in lingua giapponese, risalenti all'occupazione nipponica della Corea avvenuta nel corso della seconda guerra mondiale. La battaglia ebbe inizio quando la neonata Repubblica Popolare Cinese entrò nel conflitto coreano, infiltrando la 9ª armata dell'esercito volontario del popolo (PVA) nella regione nordorientale della Corea del Nord.

Il 27 novembre 1950, la 9ª armata cinese colse di sorpresa il X Corpo statunitense di stanza presso l'area del bacino di Chosin, sotto il comando del maggior generale Edward Almond.[2] A seguito dell'attacco a sorpresa vi fu una cruenta battaglia durata 17 giorni, combattuta nel rigido clima invernale. Nel periodo che andò dal 27 novembre al 13 dicembre, 30.000 soldati delle Nazioni Unite, sotto il comando del maggior generale Oliver P. Smith, furono circondati e attaccati da circa 120.000 soldati cinesi, sotto il comando del generale Song Shi-Lun, il quale aveva ricevuto ordini diretti da Mao Zedong di distruggere le forze delle Nazioni Unite. Queste ultime, nonostante la situazione critica, riuscirono a battere in ritirata e a rompere l'accerchiamento, infliggendo pesanti perdite ai cinesi. L'evacuazione del X Corpo dal porto di Hungnam segnò il completo ritiro delle forze dell'ONU dalla Corea del Nord. L'evacuazione dei soldati statunitensi riuscì soprattutto grazie alle azioni della Task Force Faith, che disposta a est della loro posizione, subì in pieno la violenza dell'attacco cinese. Senza la Task Force Faith ad assorbire l'urto dell'offensiva, subendo gravi perdite e venendo catturati, i marines a ovest sarebbero stati molto probabilmente circondati. I cinesi d'altro canto, pur riuscendo a cacciare le forze delle Nazioni Unite dalla regione nordorientale della Corea del Nord, subirono pesantissime perdite.

  1. ^ Maresciallo William McMurran, AN UNNECESSARY WAR, Xlibris Corporation, 2008, ISBN 1462810640.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :0

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