Battaglia dell'Atlantico parte delle operazioni navali nella prima guerra mondiale | |
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Una squadriglia di U-Boot a Kiel nel 1914. Nella foto si legge, in tedesco: "I nostri sommergibili nel porto." | |
Data | 28 luglio 1914 – 11 novembre 1918 |
Luogo | Oceano Atlantico |
Esito | Vittoria finale dell'Intesa ed alleati |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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La battaglia dell'Atlantico, incentrata principalmente sugli attacchi dei sommergibili al traffico mercantile alleato, fu, durante la prima guerra mondiale, il confronto più importante e protratto nel tempo tra la marina inglese e statunitense da un lato e la marina tedesca dall'altro.
Tali vicende si inseriscono in un contesto più ampio relativo ai vari confronti avvenuti in mare tra la Triplice intesa e gli Imperi centrali, fra i quali vanno certamente citate la battaglia di Coronel, la battaglia di Dogger Bank, la prima battaglia delle Falkland e la battaglia dello Jutland.
Dopo la battaglia dello Jutland l'ammiraglio Scheer arrivò alla conclusione, trasmessa al Kaiser attraverso un rapporto, che l'unica possibilità di vittoria fosse legata alla guerra sottomarina[1]. Pertanto, sia prima che dopo l'entrata in guerra degli Stati Uniti, il confronto nell'Atlantico avvenne dapprima con la caccia ai mercantili isolati e successivamente gli Alleati rimisero in atto il sistema dei convogli, con una forte scorta di unità di superficie; vennero quindi create varie classi di unità specializzate nella lotta antisommergibili come i Submarine chaser statunitensi, prodotti in serie attraverso metodologie che coinvolsero anche specialisti di altri settori come Henry Ford.
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