Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)

Battaglia dell'Atlantico
parte della seconda guerra mondiale
Dall'alto in senso orario: l'U-Boot U-36, una petroliera Alleata in fiamme nell'Atlantico, marinaio sulla Sheffield nel mare di Norvegia, la corazzata tedesca Bismarck e un Vindicator mentre sorvola un convoglio Alleato.
Data3 settembre 1939 - 8 maggio 1945
LuogoOceano Atlantico, alcune azioni nell'oceano Pacifico
Esitovittoria finale Alleata
Schieramenti
Asse:
Bandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Italia Italia (1940-1943)
Alleati:
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera del Canada Canada
Terranova
Francia (1939-1940)
Bandiera della Francia libera Francia libera (1940-1944)
GPRF (1944-1945)
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera della Norvegia Norvegia
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
Bandiera del Belgio Belgio
Stati Uniti (dal 1941)
Bandiera del Brasile Brasile (1942-1945)
Comandanti
Effettivi
Circa 1 157 U-Boot[1]


700 piccoli sommergibili tedeschi[1]
Alcuni sommergibili della Regia Marina italiana


Navi da guerra e corsare tedesche
La Home Fleet e la Forza H della Royal Navy
Atlantic Fleet della US Navy
Le unità in Atlantico della United States Coast Guard
Coastal Command della RAF
Royal Canadian Navy
Unità di Francia libera, Norvegia, Polonia, Paesi Bassi e Grecia
Perdite
27 491 marinai di U-Boot[2]
ca. 5 000 prigionieri[2]
784 sommergibili[2]
30 258 marinai[2]
2 840 navi mercantili[2]
175 navi da guerra[1]
119 aeroplani[3]
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La battaglia dell'Atlantico (termine coniato nel 1941 dal primo ministro britannico Winston Churchill)[4] fu la campagna militare, navale e aerea che si protrasse più a lungo e con maggiore continuità di tutta la seconda guerra mondiale[5]. Cominciata contemporaneamente all'avvio delle ostilità, durò fino alla capitolazione della Germania, raggiungendo il suo apice, come tonnellaggio di naviglio affondato, nel periodo tra il 1940 e il 1943.

All'inizio della guerra la Kriegsmarine impiegò unità di superficie e sottomarine al fine di limitare il flusso di approvvigionamenti, provenienti dagli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e successivamente all'Unione Sovietica attraverso i convogli che attraversavano l'Atlantico, scortati da navi britanniche, canadesi e dopo il 7 dicembre 1941 anche statunitensi; dopo l'entrata in guerra dell'Italia e fino all'8 settembre 1943 alle unità sottomarine tedesche si unirono anche alcuni sommergibili della Regia Marina.

Le parti in conflitto erano consapevoli dell'importanza della battaglia dell'Atlantico per le sorti della guerra in Europa; il Regno Unito, memore del ruolo giocato dalla guerra sottomarina indiscriminata, condotta dalla marina tedesca nel corso della prima guerra mondiale, s'impegnò al massimo per mantenere le sue vitali comunicazioni marittime e inoltre cercò un maggior coinvolgimento militare statunitense nel sistema dei convogli mentre, sul fronte opposto, Adolf Hitler, pur cosciente dell'importanza della lotta contro il naviglio mercantile del nemico, emanò disposizioni al fine di evitare qualsiasi ostilità verso il naviglio statunitense per non fornire pretesti alla potenza americana per entrare direttamente in guerra, disposizioni che in alcune occasioni furono tuttavia disattese.

La battaglia conobbe sensibili variazioni di intensità[5], ma, a partire dal 1943, la situazione volse a netto favore degli Alleati, che furono in grado di conquistare il predominio nella guerra di superficie grazie alla loro schiacciante superiorità di mezzi, e anche di contrastare efficacemente, grazie anche all'impiego di strumenti, come il radar e il sonar, e di tattiche nuove, come i pattugliatori navali, le portaerei di scorta e gli aerei a lungo raggio, i raggruppamenti di sommergibili della Kriegsmarine, che, dopo un inizio a loro favorevole e notevoli successi parziali, cominciarono progressivamente a subire grosse perdite fino alla definitiva sconfitta.

  1. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Hart556
  2. ^ a b c d e Boyne 1997, p. 167.
  3. ^ Introduzione di: U-Boat Operations of the Second World War—Vol 1, Kenneth Wynn, 1998, p. 1.
  4. ^ (EN) Battle of the Atlantic, su bbc.co.uk. URL consultato l'8 febbraio 2011.
  5. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Hart520

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