Battaglia di Brody-Dubno

Battaglia di Brody-Dubno
parte del fronte orientale della seconda guerra mondiale
Le Panzer-Divisionen del Gruppo d'armate Sud, avanzano nella steppa ucraina durante l'estate 1941.
Data23 giugno - 30 giugno 1941
LuogoDubno, Brody e Luc'k, Ucraina
Esitovittoria tedesca
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
numero di soldati impegnati sconosciuto
circa 650 carri armati e 180 cannoni d'assalto e cacciacarri[1]
numero di soldati impegnati sconosciuto
circa 1500 carri armati[1]
Perdite
perdite umane sconosciute, circa 150 mezzi corazzatiperdite umane sconosciute, circa 1200 mezzi corazzati[2]
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La battaglia di Brody-Dubno (conosciuta nella storiografia anche come battaglia di Brody, battaglia di Dubno o battaglia di Luc'k-Dubno) fu un grande scontro di carri armati tra le forze corazzate tedesche e sovietiche durante i primi giorni dell'Operazione Barbarossa, nella seconda guerra mondiale.

Si trattò della battaglia più dura e combattuta nelle prime settimane dell'invasione tedesca e di una delle più grandi e violente battaglie tra mezzi corazzati della guerra sul fronte orientale, in termini di forze impiegate e di perdite paragonabile alla stessa battaglia di Kursk del 1943[3]. La battaglia, aspra e molto violenta, si combatté nelle regioni occidentali dell'Ucraina (aree di Brody, Dubno, Rivne e Luc'k) tra le esperte e efficienti Panzer-Division del Gruppo d'armate Sud (quattro divisioni corazzate), supportate da un potente appoggio della Luftwaffe, e i numerosi corpi meccanizzati sovietici (sette corpi meccanizzati, di cui almeno cinque parteciparono alla battaglia), dotati di grandi quantità di carri armati leggeri e medi, ma scarsamente organizzati e inesperti.

Nonostante il notevole valore dimostrato e la determinazione dei carristi sovietici, che mise in serie difficoltà le Panzertruppen veterane della Wehrmacht, i confusi e disordinati contrattacchi delle forze corazzate dell'Armata Rossa fallirono dopo quattro giorni di drammatici scontri tra carri, e riuscirono solo a rallentare l'avanzata tedesca senza poter bloccare la marcia su Žytomyr e Kiev. Dopo aver subito pesanti perdite per l'azione nemica ma anche per avarie e carenze logistiche, i corpi meccanizzati sovietici, ormai decimati, dovettero abbandonare i contrattacchi e ripiegare verso est, mentre le Panzer-Division, pur indebolite, proseguirono in avanti, anche se dovettero riconoscere la pericolosità dell'avversario e il carattere profondamente diverso della lotta all'est, molto più difficile e costosa per la Wehrmacht, contro un nemico coraggioso, dotato di molti mezzi meccanici e deciso a combattere[4].

  1. ^ a b V. Kamenir, The Bloody triangle, p. IX.
  2. ^ R. Kirchubel, Operation Barbarossa 1941 (1), p. 38.
  3. ^ J.Erickson, The road to Stalongrad, pp. 164-165.
  4. ^ S. J. Zaloga, T-34/76 medium tank, pp. 13-17.

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