Battaglia di Celaya

Battaglia di Celaya
parte della Campagna del Bajío della guerra delle fazioni della rivoluzione messicana
Data6 - 15 aprile 1915
LuogoCelaya, Guanajuato
EsitoDecisiva vittoria costituzionalista
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
5 000 fanti
13 pezzi di artiglieria[2] e 86 mitragliatrici
22 000 uomini[3]
22 cannoni
1 aereo da ricognizione
Perdite
1 050 uccisi
641 feriti[3]
6 e 7 aprile
2 000 uccisi
13 - 15 aprile
4 000 uccisi, 3 000 feriti, 500 prigionieri, grandi quantità di armi e munizioni perse e aereo abbattuto[3]
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Battaglia di Celaya è il nome di una serie di scontri armati decisivi per l'esito della rivoluzione messicana combattuti tra la División del Norte guidata da Pancho Villa contro le truppe costituzionaliste guidate da Álvaro Obregón nelle vicinanze di Celaya nel Guanajuato tra il 6 e il 15 aprile 1915, durante la Campagna del Bajío. Si tratta della più grande battaglia combattuta nell'America Latina fino alla Guerra delle Falkland nel 1982 e una delle prime battaglie "moderne" della storia, in cui le novità tecnologiche ebbero un peso decisivo nella sorte degli scontri. Obregón infatti utilizzò le strategie importate dal fronte occidentale europeo della prima guerra mondiale per la difensiva, come l'uso delle trincee e del filo spinato, e la comunque micidiale cavalleria di Villa non ebbe speranze contro le mitragliatrici.

Villa concentrò il suo esercito a Irapuato mentre Obregón a Celaya dove pianificò la sua strategia per aspettare l'iniziativa di Villa. La prima fase degli scontri avvenne tra il 6 e il 7 aprile, quando Obregón riuscì a difendere la sua posizione contro l'assalto dei Villisti. Dovettero ritirarsi a Salamanca, da dove pianificarono il contrattacco. La fase decisiva iniziò il 13 aprile quando Obregón approfittò delle debolezze della strategia di Villa. Il 15 aprile la vittoria arrivò infine per le truppe di Obregón e Villa fu costretto a ritirarsi a León, sempre nel Guanajuato. Dopo questa battaglia ce ne furono molte altre tra gli stessi schieramenti a Trinidad, León, Santa Ana del Conde e Aguascalientes ma Villa non avrebbe più operato a capo della División del Norte. Fu nella battaglia di León che, Obregón, futuro presidente dal 1920 al 1924, avrebbe perso il braccio destro. Questo causò che in seguito il generale fu conosciuto dal popolo del Messico come il "manco de Celaya" ("mancino di Celaya"), spesso confondendo le date, perché le due battaglie furono combattute in tempi ravvicinati.

Dopo la caduta del governo militare di Victoriano Huerta nel mese di agosto del 1914, i rivoluzionari vincitori si divisero in due fazioni con diversi progetti nazionali e il fatto che non riuscirono a trovare un accordo, portò a scontrarsi sui campi di battaglia. Dal dicembre 1914 in diversi luoghi della Repubblica messicana la guerra civile riprese con enorme portata. Le parti in lotta, i Convenzionalisti di Villa e i Costituzionalisti di Obregón e Venustiano Carranza, avevano forze equilibrate e questa situazione rimase fino alle prime battaglie ma nella primavera del 1915, Obregón si insediò con le sue forze nel centro del Paese minacciando di rompere le comunicazioni tra i vari fronti difesi dai Convenzionisti e la battaglia di Celaya fu la svolta decisiva.[4]

  1. ^ Alan Knight, The Mexican Revolution, vol. 2: Counter-revolution and Reconstruction. Cambridge: Cambridge University Press 1986, pp. 306; 309.
  2. ^ Cumberland, Constitutionalist Years, p. 201.
  3. ^ a b c Robert Scheina. "Latin America's Wars Volume II". 2003.
  4. ^ Knight, The Mexican Revolution, vol. 2, p. 323.

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