Battaglia di Stamford Bridge

Battaglia di Stamford Bridge
parte della conquista normanna dell'Inghilterra
Battle of Stamford Bridge, dipinto del norvegese Peter Nicolai Arbo (18311892).
Data25 settembre 1066
LuogoStamford Bridge, Inghilterra
EsitoVittoria schiacciante degli anglosassoni
Schieramenti
  • norvegesi
  • soldati reclutati dalle Orcadi, dalle Fiandre e dalla Scozia
anglosassoni
Comandanti
Effettivi
Circa 7.500Circa 7.000
Perdite
Più di 7.000 mortiCirca 2.000 morti e feriti
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La battaglia di Stamford Bridge (in inglese antico Gefeoht æt Stanfordbrycge), avvenuta nel villaggio inglese di Stamford Bridge il 25 settembre 1066, vide scontrarsi l'esercito inglese guidato dal re Aroldo II d'Inghilterra e una forza di invasori norvegesi guidata dal re Harald III di Norvegia alleato con Tostig Godwinson, fratello del re inglese. Dopo una sanguinosa battaglia, l'esercito norvegese fu sconfitto e sia Harald che Tostig, insieme alla maggior parte dei soldati, rimasero uccisi. Sebbene Aroldo riuscisse a respingere gli invasori norvegesi, meno di tre settimane dopo, nella battaglia di Hastings, sarebbe stato sconfitto e ucciso dagli invasori normanni guidati da Guglielmo il Conquistatore. La battaglia di Stamford Bridge è stata tradizionalmente considerata come la fine simbolica dell'epoca vichinga, nonostante nei decenni seguenti gli scandinavi abbiano continuato a lanciare grandi campagne in Britannia e in Irlanda, come quelle del re danese Sweyn II Estrithson nel 1069–1070 e quelle del re Magnus III di Norvegia nel 1098 e nel 1102–1103.

La battaglia di Stamford Bridge avvenne pochi giorni dopo la battaglia di Fulford, nella quale i norvegesi avevano sconfitto i fratelli Edwin conte di Mercia e Morcar conte di Northumbria.


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