Bibbia (versione di Diodati)

La Bibbia Diodati (titolo completo La Bibbia, cioè i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento, nuovamente traslatati in lingua italiana da Giovanni Diodati di nation lucchese) è la traduzione della Bibbia per eccellenza dei protestanti italiani, edita a Ginevra nel 1607 dal lucchese in esilio Giovanni Diodati (1576-1649). Fu realizzata dai testi originali (per il Nuovo Testamento usò la versione di Erasmo), con un occhio sui lavori di Teofilo e di Brucioli. Ha subito successive revisioni o versioni nel 1641, 1712, 1744, 1819, 1821, 1917. Dal punto di vista stilistico, la sua versione viene ritenuta uno dei capolavori della lingua italiana del Seicento. L'ultima versione è a cura di Michele Ranchetti e Milka Ventura Avanzinelli, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, 1999. Un estratto di questa versione, tratto dalla Prima lettera ai Corinzi, cap XIII:

«Avvenga che io parli i linguaggi degli huomini, e degli Angeli, se non ho carità, divengo un rame risonante, & un romoreggiante cembalo. E quantunque io habbia profetia, & intenda tutti i misteri, e tutta la scienza; e benché io habbia tutta la fede, tal che trasporti i monti, se non ho carità, non son nulla. Et avvenga che io spenda in nudrire [i poveri] tutte le mie facoltà, e dia il mio corpo affin d'essere arso; se non ho carità, quello niente mi giova. La carità è lenta all'ira, è benigna: la carità non invidia, non procede perversamente, non si gonfia: Non opera dishonestamente, non cerca le cose sue proprie, non s'innasprisce, non divisa il male: Non si rallegra dell'ingiustitia, ma congioisce della verità»

Dal 1907 al 1917, Henry James Piggott, pastore metodista, fu presidente della “Commissione Diodati”, che curò la revisione della celebre traduzione della Bibbia (composta, tra gli altri, anche da novembre da Giovanni Luzzi ed Enrico Bosio), voluta dalla Società Biblica Britannica e Forestiera.


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