Biblioteca di cultura moderna Laterza

Voce principale: Editori Laterza.

La Biblioteca di cultura moderna è una delle primissime collane editoriali della casa editrice Laterza. Il suo primo impulso è dovuto a Benedetto Croce, che ne stabilisce l'indirizzo, scegliendo i titoli (e curando la veste editoriale dei volumi) insieme ad alcuni collaboratori come Guido De Ruggiero, Adolfo Omodeo e Luigi Russo. Quando Croce inizia a collaborare con la nuova casa editrice, la collana ha già pubblicato un'opera: Psicologia sociale, di Paolo Orano; ma il filosofo non la apprezza e invita Giovanni Laterza a dare un diverso impianto alla collezione (e all'impresa editoriale tutta), facendola approdare alla pubblicazione di "roba grave" (come dice in una lettera), a una saggistica insomma di qualità e respiro internazionale, che avesse come punto di riferimento una "cultura europea", non localistica come si pensava all'inizio. Il progetto si avvia subito con la pubblicazione del secondo volume: L'Italia d'oggi di Bolton King e Thomas Okey, opera dallo stile semplice e chiaro che racconta l'Italia a quarant'anni dall'Unità.
Dapprima centro di diffusione della cultura idealista della nuova Italia, la Biblioteca svolgerà un ruolo importante durante il ventennio per la diffusione di approcci e idee differenti da quelli imposti dal regime, grazie ai quali si impone all'attenzione dell'antifascismo militante e si guadagna numerose censure.
Croce scompare nel 1952 e tocca a Vito Laterza occuparsi della transizione ad una nuova fase della casa editrice e quindi della Biblioteca di cultura moderna. La collana continua a pubblicare nello stesso spirito, avvicinandosi, come tutta la produzione Laterza, alle istanze culturali propugnante dagli intellettuali che si riuniscono attorno alla rivista Il Mondo di Mario Pannunzio, spostandosi però gradualmente verso la pubblicazione di monografie più specialistiche.
A cavallo degli anni '70 e '80, nell'epoca del riflusso, la collana ospita sempre di più titoli di filosofia, sempre rivolti ad un pubblico ridotto, sostanzialmente universitario.
L'arrivo del nuovo millennio è segnato dalla riduzione della possibilità di saldare il pubblico colto e l'università attraverso la pubblicazione di monografie: la Biblioteca di cultura moderna continua ad esistere, pubblicando sempre meno titoli e di fatto concludendosi nel 2017.


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