Bologna (pronunciaⓘ, AFI: /boˈloɲɲa/[5]; Bulåggna in dialetto bolognese, AFI: /buˈlʌɲ:ɐ/[6]) è un comune italiano di 390 518 abitanti[2], capoluogo dell'omonima città metropolitana, a sua volta capoluogo dell'Emilia-Romagna[7]. Sede della più antica università del mondo[8][9], ospita numerosi studenti che ne animano la vita culturale e sociale. È nota per le sue torri, i suoi lunghi portici e un ben conservato centro storico, fra i più estesi d'Italia. È l’unica città d’Italia oltre a Milano, Roma e Torino ad essere sempre stata inserita nella lista del Globalization and World Cities Research Network: nello specifico, nel 1998 è stata classificata come una delle 100 città mondiali e, da quel momento, è stata l’unica a superare il livello di sufficienza o sufficienza elevata, oltre alle altre tre città citate in precedenza, avendo raggiunto il livello “Gamma-“ nel 2016.[10]
Bologna è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, in un'area in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. È sede di prestigiose istituzioni culturali, economiche e politiche, e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d'Europa.
^Questo curioso soprannome, col quale Bologna è nota in tutta Italia, si deve a tre caratteristiche della città: la dotta, in quanto sede dell'università da quasi mille anni, e più in generale per la sua ricca vita culturale; la grassa, per le sue tradizioni culinarie; e la rossa, perché il rosso è il colore prevalente dei suoi edifici, antichi e anche recenti. Nel Novecento, l'ultimo epiteto ("la rossa") può essere stato inteso, più o meno scherzosamente, con riferimento alla prevalenza elettorale del Partito comunista italiano.
^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN978-88-8342-594-3.