Campagna delle isole Aleutine parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale | |||
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Truppe americane esaminano uno Zero giapponese abbattuto presso l'Isola di Akutan | |||
Data | 3 giugno 1942 - 15 agosto 1943 | ||
Luogo | Isole Aleutine, Alaska | ||
Esito | Vittoria alleata | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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La campagna delle isole Aleutine vide scontrarsi le forze statunitensi contro l'Impero giapponese, nelle uniche azioni di guerra anche terrestri che coinvolsero una area insulare degli Stati Uniti. Le Isole Aleutine, un arcipelago proteso nel mare che collega grosso modo l'Alaska con la Kamčatka, durante la seconda guerra mondiale rappresentarono delle posizioni di importanza strategica contese da entrambi gli schieramenti nell'ambito della lotta nell'Oceano Pacifico.
Le ostilità in questo settore si accesero quando il 3 giugno 1942 una piccola forza giapponese occupò le isole di Attu e Kiska, ma la lontananza geografica delle isole e le difficoltà dovute al clima e all'orografia fecero in modo che solo un anno dopo le forze statunitensi, con grande sforzo, riuscirono a riconquistare le isole e cacciare gli invasori. Già nel 1935 il generale Billy Mitchell indicò l'Alaska e le Isole Aleutine come importanti posizioni strategiche per il dominio che potevano garantire sull'Oceano Pacifico, e appunto questa importanza tra il 1942 e il 1943 rese queste isole un insolito teatro di scontro tra americani e giapponesi.[5]
A causa della contemporaneità della campagna delle Aleutine con battaglie molto importanti, quali Guadalcanal e Midway, questo conflitto "periferico" passò alla storia come la "battaglia dimenticata", considerata per molto tempo, erroneamente, un'azione diversiva giapponese[6].
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