Campagna di Nadir nel Daghestan

Campagna di Nadir nel Daghestan
parte delle campagne di Nadir
Data1741 - 1745[1]
LuogoCaucaso settentrionale, Daghestan
EsitoDecisiva vittoria Norte Caucaso
Modifiche territorialiInvasione persiana del Daghestan:
  • L'Impero persiano annette gran parte del Daghestan[2]
  • I Lezgini mantennero la parte a nord del Daghestan
  • L'esercito persiano si ritirò dalla regione[1]
  • Status Quo sino al collasso dell'Impero persiano
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
100.000-150.000 al picco degli scontri[3]~50.000 al picco degli scontri
Perdite
PesantiSconosciute
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La campagna di Nadir nel Daghestan[4][5][6] si riferisce ad una serie di campagne militare condotte dall'Impero persiano sotto il governo di Nadir Shah tra il 1741 ed il 1743 con l'intento di soggiogare la regione del Daghestan, nell'area del Caucaso settentrionale. Il conflitto tra l'Impero persiano ed il popolo Lezgini ed una miriade di altre tribù caucasiche nel settentrione dell'area si era aperto già dagli anni '30 del medesimo secolo quando Nadir aveva condotto la prima breve spedizione all'inizio del suo regno con schermaglie minori e raid. L'incredibile difficoltà del terreno del Caucaso settentrionale fece sì che i Lezgini riuscirono a resistere a lungo. Malgrado questo Nadir Shah riuscì a conquistare diverse fortezze ed avamposti dal popolo del Daghestan e li spinse quasi verso la sconfitta, ma i Lezgini riuscirono mantenere la parte a nord della regione.

Il conflitto venne combattuto nel corso di diversi anni con pesanti combattimenti, spesso con Nadir personalmente presente sul campo di battaglia. La maggioranza delle perdite persiane furono dovute alle malattie scoppiate assieme alla costanza nella resistenza dei Lezgini che misero a dura prova le forze di Nadir. Quando inoltre questi seppero dell'assassinio di Nadir marciarono dalle loro fortezze a nord verso sud per reclamare i territori annessi dall'Impero persiano.

Nel 1741, Nadir subì un tentativo di assassinio presso Darband. Il presunto assassino disse di essere stato reclutato da Reza Qoli, lo scià per tutta risposta fece accecare il suo stesso figlio per vendetta, atto per cui in seguito provò grande rimorso. Marvi riportava come Nadir già dall'epoca stesse manifestando i primi segni di una certa instabilità mentale che lo accompagnerà nei suoi ultimi anni di regno. Lo scià venne quindi costretto ad alzare le tasse per mancanza di fondi per la guerra e questo diede adito allo scoppio di nuove ribellioni su tutto il territorio dell'Impero.[1]

  1. ^ a b c http://www.iranicaonline.org/articles/nader-shah
  2. ^ Michael Axworthy. "Sword of Persia: Nader Shah, from Tribal Warrior to Conquering Tyrant". IB Tauris
  3. ^ Ghafouri, Ali(2008). History of Iran's wars: from the Medes to now, p. 396. Etela'at Publishing
  4. ^ Denis Sinor, Aspects of Altaic Civilization III: Proceedings of the Thirtieth Meeting of the Permanent International Altaistic Conference, Indiana University, Bloomington, Indiana, June 19-25, 1987, Psychology Press, 1990, p. 117.
    «"During his [Nader's] Daghestan campaign it appeared that Nader had plans to attack Crimea and Russia. (...)"»
  5. ^ Hunter Shireen, Islam in Russia: The Politics of Identity and Security, M.E. Sharpe, 2004, p. 12.
    «"(...) Following the assassination of Nadir Shah during his campaign in Daghestan (..)"»
  6. ^ Ehsan Yar-Shater. Encyclopædia Iranica, Volume 13 Routledge & Kegan Paul, 2004 p 237 ISBN 978-0933273955 (originally from the University of California)

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