Campo di concentramento di Asti

Asti
campo di concentramento
StatoRepubblica Sociale Italiana
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
CittàAsti
Coordinate44°54′06.15″N 8°12′01.45″E
Uso precedenteSeminario vescovile di Asti
Comandanti
  • Agenti di pubblica sicurezza della questura di Asti
  • Autorità del Terzo Reich
Tipo prigioniero
  • Ebrei
  • Renitenti alla leva e familiari
Detenuti30 [1]
Mappa di localizzazione: Italia
Campo di concentramento di Asti

Il campo di concentramento di Asti[2] fu uno dei 31 campi di concentramento della Repubblica Sociale Italiana a livello provinciale per adunarvi gli ebrei in attesa di deportazione. Fu allestito nei locali del seminario vescovile che in precedenza erano stati requisiti allo scopo di ubicare gli uffici dell'ospedale militare trasferiti da Torino[3].
Da subito il campo divenne un sito di detenzione per le madri e le sorelle dei renitenti alla leva, arrestate tra novembre e dicembre 1943[3], tuttavia dopo il 19 dicembre del 1943 le detenute furono rilasciate, in ottemperanza all'ordinanza di polizia del RSI n.5 del ministro dell'Interno della Repubblica Sociale Italiana (RSI), Guido Buffarini Guidi, emessa il 30 novembre del '43[4][5].
Dal primo dicembre successivo, il campo divenne luogo di detenzione per gli ebrei arrestati nei rastrellamenti effettuati dai soldati tedeschi del Terzo Reich e dagli agenti di pubblica sicurezza incaricati dalla questura di Asti[3].
Dall’inizio del '44 un primo gruppo di 21 persone ebree vi fu internato, per poi essere trasferito nel carcere di San Vittore di Milano il 28 maggio 1944 e da lì, appena due giorni dopo, inviato al campo di concentramento di Auschwitz[3]. Altri sette invece furono trasferiti al campo di Fossoli[6] e a loro volta inviate ad Auschwitz.
Già dal 25 febbraio del ’44, le strutture del seminario non trattenevano più gli ebrei arrestati, che invece venivano subito portati nell'attiguo orfanotrofio della Consolata[3] e a loro volta inviate ad Auschwitz.
Dal 3 aprile 1944 le autorità tedesche, presenti allora in Piemonte, presero il comando del campo che fu utilizzato a scopo di difesa, ma anche per fornire i primi soccorsi in caso di attacco della coalizione alleata[3].

  1. ^ Persone detenute ad Asti, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 3 maggio 2023.
  2. ^ Campo di concentramento di Asti, su percorsidellashoah.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  3. ^ a b c d e f (EN) Joseph R. White, Mel Hecker e United States Holocaust Memorial, The United States Holocaust Memorial Museum Encyclopedia of Camps and Ghettos, 1933–1945, Volume III - Camps and Ghettos Under European Regimes Aligned with Nazi Germany, Washington, D.C, Indiana University Press, 2018, p. 404, OCLC 1030819625.
  4. ^ Ordine di internare tutti gli ebrei, a qualunque nazionalità appartengano. Ordinanza di polizia RSI n.5 del 30 novembre 1943, su campifascisti.it. URL consultato il 3 maggio 2023.
  5. ^ Ebrei. Avviamento ai campi di concentramento, su campifascisti.it. URL consultato il 3 maggio 2023.
  6. ^ Trasferimento da Asti a Fossoli, su percorsidellashoah.it. URL consultato il 3 maggio 2023.

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