Capitalismo di Stato

Diagramma di paragone tra la determinazione dei prezzi nelle economie capitalista e dirigista

Il capitalismo di Stato è un sistema economico in cui lo stato intraprende attività economiche e commerciali (cioè a scopo di lucro) e dove i mezzi di produzione sono organizzati e gestiti come imprese di proprietà statale (compresi i processi di accumulazione del capitale, gestione centralizzata e lavoro salariato), o laddove vi sia altrimenti una predominanza di agenzie governative corporatizzate (agenzie organizzate secondo pratiche di gestione aziendale) o di società pubbliche come società quotate in borsa in cui lo Stato detiene quote di controllo.[1]

La letteratura marxista definisce il capitalismo di stato come un sistema sociale che combina il capitalismo con la proprietà o il controllo da parte di uno stato. In base a questa definizione, un paese capitalista di stato è quello in cui il governo controlla l'economia e agisce essenzialmente come un'unica enorme società, estraendo il plusvalore dalla forza lavoro per investirlo in ulteriore produzione.[2]

Questa designazione si applica, secondo l'opinione di alcuni marxisti, a prescindere dagli obiettivi politici dello stato (anche se lo stato è nominalmente socialista).[3]

Molti studiosi sostengono che l'economia dell'Unione Sovietica e dei paesi del blocco orientale modellati su di essa, inclusa la Cina maoista, fossero sistemi capitalisti di stato. Sostengono inoltre che l'attuale economia della Cina costituisce una forma di capitalismo di stato.[3][4][5][6][7][8][9]

  1. ^ Raymond Williams, Capitalism, in Keywords: A Vocabulary of Culture and Society, Oxford paperbacks, revisd, New York, Oxford University Press, 1985 [1976], p. 52, ISBN 978-0-19-520469-8. URL consultato il 26 giugno 2020. Ospitato su Google Books.
    «A new phrase, state-capitalism, has been widely used in mC20, with precedents from eC20, to describe forms of state ownership in which the original conditions of the definition – centralized ownership of the means of production, leading to a system of wage-labour – have not really changed.»
  2. ^ Sameer Dossani, Chomsky: Understanding the Crisis — Markets, the State and Hypocrisy, su Foreign Policy In Focus, Institute for Policy Studies, 10 febbraio 2009. URL consultato il 26 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2009).
  3. ^ a b Peter Binns, State Capitalism, in Education for Socialists, n. 1, Socialist Party of Great Britain, marzo 1986. URL consultato il 26 giugno 2020. Ospitato su Marxists Internet Archive.
  4. ^ Howard, M. C.; King, J. E. (2001). "'State Capitalism' in the Soviet Union". History of Economics Review. 34 (1): 110–126. DOI10.1080/10370196.2001.11733360. Retrieved 26 June 2020 via – History of Economic Thought Society of Australia.
  5. ^ Gady Epstein, The Winners And Losers In Chinese Capitalism, in Forbes, 31 agosto 2010. URL consultato il 26 giugno 2020.
  6. ^ The rise of state capitalism, in The Economist, 21 gennaio 2012, ISSN 0013-0613 (WC · ACNP). URL consultato il 26 giugno 2020.
  7. ^ Niall Ferguson, We're All State Capitalists Now, in Foreign Policy, 9 febbraio 2012. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  8. ^ Heriberto Araújo e Juan Pablo Cardenal, China's Economic Empire, in The New York Times, 1º giugno 2013, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 26 giugno 2020.
  9. ^ Richard D. Wolff, Socialism Means Abolishing the Distinction Between Bosses and Employees, su truth-out.org, Truthout, 27 giugno 2015. URL consultato il 28 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2018).

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