Carlo VI di Francia

Carlo VI di Francia
Carlo VI di Francia, dettaglio di una miniatura del codice Demandes à Charles VI, 1409 circa
Re di Francia
Stemma
Stemma
In carica16 settembre 1380 –
21 ottobre 1422
(42 anni e 35 giorni)
IncoronazioneCattedrale di Reims, 4 novembre 1380
PredecessoreCarlo V
SuccessoreCarlo VII
(trono conteso con Enrico VI d'Inghilterra)
Altri titoliDelfino del Viennois (1368-1380)
NascitaParigi, 3 dicembre 1368
MorteParigi, 21 ottobre 1422 (53 anni)
Luogo di sepolturaNecropoli reale della basilica di Saint-Denis
Casa realeValois
DinastiaCapetingi
PadreCarlo V di Francia
MadreGiovanna di Borbone
ConsorteIsabella di Baviera
FigliCarlo
Giovanna
Isabella
Giovanna
Carlo
Maria
Michela
Luigi
Giovanni
Caterina
Carlo VII
Filippo

Margherita ill.

ReligioneCattolicesimo

Carlo VI di Valois, detto il Beneamato o anche il Folle (francese: Charles VI le Bien-Aimé o le Fou; Parigi, 3 dicembre 1368Parigi, 21 ottobre 1422), è stato re di Francia della dinastia dei Valois dal 1380 al 1422.

Figlio di Carlo V di Francia e di Giovanna di Borbone, ereditò il trono all'età di undici anni, nel bel mezzo della guerra dei cent'anni. Il governo fu affidato ai duchi suoi zii: Filippo II di Borgogna, Giovanni di Berry, Luigi I d'Angiò e Luigi II di Borbone. Sebbene la maggiore età per regnare fosse a 14 anni, i duchi mantennero il potere fino a quando Carlo non se lo riprese all'età di ventuno anni.

Durante la reggenza dei quattro zii le risorse finanziarie del regno, pazientemente costruite dal padre Carlo V, vennero sprecate per il profitto personale dei duchi, i cui interessi erano spesso divergenti o addirittura contrastanti tra loro. Per rifornire la tesoreria reale furono applicate nuove tasse, causando diverse rivolte. Nel 1388 Carlo VI licenziò i suoi zii e riportò al potere gli ex consiglieri del padre, conosciuti come Marmouset. Le condizioni politiche ed economiche del regno migliorarono in modo significativo e Carlo guadagnò fra il popolo l'epiteto di «Beneamato». Ma nell'agosto del 1392, durante un viaggio verso la Bretagna con il suo esercito, esattamente nella foresta di Le Mans, Carlo ebbe un improvviso attacco di follia e uccise quattro cavalieri, rischiando di ammazzare anche suo fratello Luigi d'Orléans.

Da quel momento le crisi di follia del sovrano divennero sempre più frequenti e di maggiore durata. Durante questi attacchi aveva delle allucinazioni, credendo di essere fatto di vetro o negando di avere una moglie e dei figli. Arrivava anche ad attaccare i servi, a correre fino allo sfinimento o a piangere, come se fosse minacciato dai suoi nemici. Si ipotizza che potesse soffrire di schizofrenia paranoide[1]. Tra le varie crisi vi erano anche degli intervalli di mesi durante i quali Carlo risultava relativamente in sé. Tuttavia, essendo incapace di concentrarsi o di prendere decisioni, il potere politico fu preso dai principi del sangue, importanti nobili francesi che erano anche suoi parenti stretti, le cui rivalità e controversie causarono una guerra civile nel regno.

Una feroce lotta per il potere si sviluppò tra Luigi, duca d'Orléans, fratello del re, e Giovanni Senza Paura, duca di Borgogna, cugino del re. Quando Giovanni istigò l'omicidio di Luigi nel novembre del 1407, il conflitto degenerò in una guerra civile tra gli Armagnacchi (i sostenitori della Casa di Valois) e i Borgognoni. Giovanni offrì vasti territori francesi a re Enrico V d'Inghilterra, che era ancora in guerra con la monarchia Valois, in cambio del suo sostegno. In seguito all'assassinio del duca di Borgogna, suo figlio Filippo il Buono portò Carlo VI a firmare il Trattato di Troyes (1420), che diseredava la sua prole e riconosceva Enrico V come suo legittimo successore sul trono di Francia.

Quando Carlo VI morì, la successione fu però rivendicata dal figlio Carlo VII, che si trovò a fronteggiare la fase finale della Guerra dei cent'anni.

  1. ^ Knecht, pp. 42-47.

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