Cecil Rhodes

«Il colonialismo è filantropia più il 5 percento.[1][2]»

«Annetterei i pianeti, se potessi.[3][4]»

Cecil Rhodes

Primo ministro della Colonia del Capo
Durata mandato17 luglio 1890 –
12 gennaio 1896
MonarcaVittoria
PredecessoreGordon Sprigg
SuccessoreGordon Sprigg

Dati generali
Prefisso onorificoThe Right Honourable
Suffisso onorificoDoctor in Civil Law
Partito politicoLiberale[5]
UniversitàBishop's Stortford Grammar School
FirmaFirma di Cecil Rhodes

Cecil John Rhodes (Bishop's Stortford, 5 luglio 1853Muizenberg, 26 marzo 1902) è stato un imprenditore e politico britannico, celebre per il ruolo che ebbe nell'evoluzione storica dell'Africa coloniale.

Cecil Rhodes fu un abile uomo d'affari e costruì la sua enorme fortuna sfruttando le ricchezze naturali dell'Africa meridionale. La sua sete di ricchezza è ben rappresentata da una sua celebre frase: "tutte quelle stelle... quegli immensi mondi che restano fuori dalla nostra portata. Se potessi, annetterei altri pianeti" (all of these stars... these vast worlds that remain out of reach. If I could, I would annex other planets[6]).

A lui fu intitolata la colonia britannica della Rhodesia (oggi la parte settentrionale Zambia e la parte meridionale Zimbabwe).

Fu Primo Ministro della Colonia del Capo dal 1890 al 1896. Benché i suoi atteggiamenti coloniali e il suo razzismo, culturale e non "biologico"[7], abbiano gettato le basi del futuro apartheid in vigore fino al 1991 in Sudafrica, la sua figura non fu ben vista dall'etnia bianca maggioritaria afrikaner boera a causa del suo supporto agli inglesi sudafricani contro le repubbliche boere nella seconda guerra anglo-boera, al punto che nel 1950 un gruppo di studenti bianchi chiese la rimozione della statua presente all'Università di Città del Capo.[8]

  1. ^ Aaron Eske, Le strade che portano a casa, Piemme, Milano 2011, p. 121
  2. ^ Le strade che portano a casa, p.121 in Books Google
  3. ^ Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Einaudi, Torino 2009, p. 169
  4. ^ Hannah Arendt, p. 54 in Books Google
  5. ^ Pinney 1995, p. 72.
  6. ^ Sarah Millin, Rhodes, London 1933, p.138
  7. ^ Mensing, Raymond C. (1986). "Cecil Rhodes's Ideas of Race and Empire". International Social Science Review. 61 (3): 99 – via ProQuest.
  8. ^ Masondo, Sipho (22 March 2015). "Rhodes: As divisive in death as in life". News24. Retrieved 20 January 2016.

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