Certosa di Padula

Certosa di San Lorenzo
La certosa vista da Padula
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàPadula
Indirizzoviale Certosa 28, 84034 Padula
Coordinate40°20′14″N 15°39′07″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Lorenzo
OrdineCertosini
FondatoreTommaso II Sanseverino[1]
Stile architettonicoBarocco[2]
Inizio costruzione1306[2]
Completamento1779
Sito web[1]
 Bene protetto dall'UNESCO
Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la certosa di Padula
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(iii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1998
Scheda UNESCO(EN) Cilento and Vallo di Diano National Park with the Archaeological sites of Paestum and Velia, and the Certosa di Padula
(FR) Scheda

La certosa di Padula, o di San Lorenzo,[2] è una certosa situata a Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. Si tratta della prima certosa ad esser sorta in Campania, anticipando quella di San Martino a Napoli e di San Giacomo a Capri.

Estesa su una superficie di 51500 m²,[2] disposti su tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa, è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia,[2] nonché la più grande certosa a livello nazionale[3] e tra le maggiori d'Europa. Dal 1957 ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale; nel 1998 è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO assieme ai vicini siti archeologici di Velia, Paestum, al Vallo di Diano e al parco nazionale del Cilento.

Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali ne gestisce il patrimonio storico-artistico tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Nel 2015 ha fatto registrare 73 589 visitatori.[4]

  1. ^ Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Touring Editore, 2002, pp. 257-258.
  2. ^ a b c d e Canino, p. 630.
  3. ^ Chiara Giacobelli, 1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, Newton Compton Editori, 2012, ISBN 978-88-541-4141-4.
  4. ^ Dati visitatori 2015 (PDF), su beniculturali.it. URL consultato il 15 gennaio 2016.

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