Cimitero di guerra di Coriano

Cimitero di guerra inglese di Coriano
Il cimitero visto dall'ingresso, aprile 2015
Tipomilitare
Confessione religiosamista
Stato attualeItalia
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàCoriano
Costruzione
Data aperturaaprile 1945
Area30,000 metri quadri (322,92 ft²)
ArchitettoLouis de Soissons
Mappa di localizzazione
Map

Il cimitero di guerra inglese di Coriano,[1][2] ufficialmente in inglese Coriano Ridge War Cemetery (cimitero di guerra del crinale di Coriano), è un cimitero militare del Commonwealth situato a Coriano, nella regione dell'Emilia-Romagna, nel Italia settentrionale,[3] dedicato ai soldati alleati deceduti durante la seconda guerra mondiale nell'avanzata alleata attraverso la Valconca e nelle battaglie di Coriano e Rimini.[1][4][5]

Gestito dall'ufficio di Roma del Commonwealth War Graves Commission,[3][6] il cimitero conta 1.939 sepolture,[1] di cui circa 50 non identificate.[4] È tra le attrazioni turistiche più note di Coriano.[7][8]

  1. ^ a b c Cimitero di guerra inglese, su terredicoriano.it. URL consultato l'8 marzo 2024.
  2. ^ (IT) Da Ravenna a Coriano, scolaresche in visita al Cimitero di guerra inglese, su San Marino RTV, 9 maggio 2023. URL consultato l'8 marzo 2024.
  3. ^ a b Cimitero di Guerra Inglese Coriano: mappa, orari, contatti, su romagna.net. URL consultato l'8 marzo 2024.
  4. ^ a b I Cimiteri di Guerra tra Romagna e Marche, su lacittainvisibile.it. URL consultato l'11 gennaio 2024.
  5. ^ Paolo Zaghini, I cimiteri di guerra in Romagna: Le vicende del Coriano Ridge War Cemetery, in E-Review: Rivista degli Istituti Storici dell'Emilia-Romagna in Rete, vol. 7, 19 maggio 2020, DOI:10.12977/ereview285, ISSN 2282-4979 (WC · ACNP).
  6. ^ Cimiteri di guerra britannici, su riminiturismo.it, 30 marzo 2021. URL consultato l'8 marzo 2024.
  7. ^ Ciclabili e percorsi da scoprire nella nuova Carta del territorio di Coriano, su riminitoday.it, 28 gennaio 2023. URL consultato l'8 marzo 2024.
  8. ^ Il marchio "Terre di Coriano" si amplia: realizzati quattro nuovi cartelloni, su archivio.chiamamicitta.it, 25 febbraio 2022. URL consultato l'8 marzo 2024.

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