Cloruro di tris(bipiridina)rutenio(II) | |
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Nome IUPAC | |
cloruro di tris(2,2'-bipiridina)rutenio(II) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C30H24N6Cl2Ru e C30H24Cl2N6Ru |
Aspetto | solido |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 238-266-7 |
PubChem | 10908382 |
SMILES | C1=CC=NC(=C1)C2=CC=CC=N2.C1=CC=NC(=C1)C2=CC=CC=N2.C1=CC=NC(=C1)C2=CC=CC=N2.Cl[Ru]Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | solubile |
Temperatura di fusione | >300 °C (573 K)[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
Il cloruro di tris(bipiridina)rutenio(II) è il sale complesso indicato usualmente con la formula [Ru(bpy)3]Cl2 (bpy = 2,2'-bipiridina). Il sale è disponibile in commercio in forma esaidrata, e in condizioni normali è un solido cristallino rosso, solubile in acqua e in solventi organici polari. I cloruri possono essere sostituiti con altri anioni, come PF−6 e ClO−4. Il catione [Ru(bpy)3]2+ è uno dei complessi più studiati nei laboratori fotochimici di tutto il mondo a partire dagli anni 80 del secolo scorso. Il motivo di tale interesse risiede in una combinazione unica di stabilità chimica, proprietà redox, luminescenza e reattività allo stato eccitato.[2][3][4][5]
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