Coda lunga

L'espressione coda lunga, in inglese The Long Tail, è stata coniata da Chris Anderson in un articolo dell'ottobre 2004 su Wired Magazine[1] per descrivere un modello economico e commerciale, usato ad esempio da Amazon.com e Netflix, nel quale i ricavi vengono ottenuti non solo con la vendita di molte unità di pochi oggetti (i best seller), ma anche vendendo pochissime unità di tantissimi oggetti diversi.

Il termine è anche utilizzato comunemente nelle scienze statistiche, ad esempio per definire modelli di distribuzione della ricchezza e di usi lessicali.

In queste distribuzioni una popolazione ad alta frequenza (o ampiezza) è seguita da una popolazione a bassa frequenza (o ampiezza), che diminuisce gradatamente (tail off).

La coda lunga, visualizzata in colore giallo.

Ad esempio, applicando il concetto di coda lunga all'editoria, se la curva rappresentasse il mercato delle riviste di enigmistica, una rivista generalista con un milione di lettori si troverebbe nella porzione verde della curva, tutto il resto (porzione gialla) rappresenterebbe la coda lunga in cui potrebbero esserci migliaia di riviste di nicchia. (Magari più specializzate) con pochi lettori ciascuna; la somma dei lettori di queste potrebbe addirittura superare il totale dei lettori della rivista leader del mercato. Questo significa teoricamente che un editore potrebbe produrre molte riviste di enigmistica con pochi lettori ed avere abbastanza profitti, forse anche di più di un altro che invece pubblica solo la rivista leader del mercato. Nella lunga coda infatti potrebbe circolare più denaro che nella testa.
Se questa strategia è difficile da applicare nel mondo dell'editoria cartacea, dove ci sono molti costi di produzione e di stampa collegati ad economie di scala, é invece molto più probabile che si possa applicare nel mondo del web dove la produzione editoriale può avvenire a costo più contenuto e non è vincolata al raggiungimento di economie di scala industriali. In sostanza i media digitali consentono di mantenere basso il costo editoriale, rendendo quindi attuabile (e in alcuni casi vincente) la realizzazione di prodotti di nicchia. Nell'editoria del web quindi un editore potrebbe avere più successo collocandosi nella lunga coda del mercato, piuttosto che puntando alla testa e quindi facendo molti prodotti di nicchia, anziché pochi di massa.


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