Concerto per pianoforte solo | |
---|---|
Compositore | Charles-Valentin Alkan |
Tonalità | sol diesis minore, do diesis minore, fa diesis minore |
Tipo di composizione | Concerto per pianoforte solista |
Numero d'opera | 39, n° 8-9-10 |
Epoca di composizione | Romanticismo |
Pubblicazione | 1857 |
Durata media | 50 minuti |
Organico | |
Movimenti | |
| |
Il Concerto per pianoforte solo (francese: Concerto pour piano seul) è un concerto in tre movimenti scritto da Charles Valentin Alkan per il pianoforte. I tre brani fanno parte della raccolta dei 12 Studi in tutte le tonalità minori, op. 39, di cui formano l'ottavo, il nono e il decimo studio.
Il primo movimento del Concerto, l'Allegro assai, ha inizio con un'indicazione di metronomo di 160 al quarto (è quasi un Presto), dura 72 pagine e, con le sue 1324 battute, supera come lunghezza l'intera sonata Hammerklavier di Beethoven. Il tempo totale di esecuzione si aggira intorno ai 50 minuti, di cui 30 per il primo movimento. Il Concerto, che possiede la medesima struttura tripartita della Sonata, è caratterizzato da un'elevata difficoltà tecnica: larghi arpeggi, rapide scalette, ottave, salti, tremoli, abbellimenti, gruppi irregolari di note da eseguirsi contemporaneamente a gruppi regolari (ad esempio quartine "incastrate" con terzine, cinquine e dodicesimine), note ribattute, parti che necessitano di una grande indipendenza delle dita, incroci e scambi di mano. Tutto questo materiale sonoro non ha una misura e non è inquadrato in una struttura salda, risultando icoerente tanto da farlo definire da Gastone Belotti "sgangherato"[1]
Nella diciottesima pagina del primo movimento è presente una nota di Alkan stesso che permette di accorciare il pezzo di ben 40 pagine, per renderlo un brano da concerto di durata ordinaria.
L'estensione ricopre l'intera tastiera, e tutti i movimenti sono caratterizzati da grandi varietà timbriche: infatti parti del concerto cercano di imitare l'alternanza delle parti nell'orchestra ("tutti"-"solo"-"piano") e i suoni di particolari strumenti ("quasi trombe, violoncelli, Ribeca").
La prima esecuzione intera è stata eseguita da Egon Petri nel 1939. Alcuni tra gli esecutori moderni sono Marc-André Hamelin, Vincenzo Maltempo, Ronald Smith, Jack Gibbons, Emanuele Delucchi, John Odgon e Stéphanie Elbaz. Il primo tempo del concerto è stato trascritto per pianoforte e orchestra da Karl Klindworth nel 1872; questa versione è stata eseguita a Berlino nel 1902 e registrata nel 1997 dalla Razumovsky Symphony Orchestra, diretta da Robert Stankovsky e con Dmitrij Feofanov al pianoforte. Questa versione presenta notevoli differenze con lo spartito originale di Alkan: numerose sezioni (specialmente nella seconda parte del brano) sono tagliate, modificate o ridotte, talvolta semplificando anche le acrobazie tecniche che l'esecutore è costretto a fare nella versione originale.
Adrian Corleonis ritiene che il Concerto rappresenti l'opera per pianoforte più crudele e faticosa prima del periodo di Kaikhosru Shapurji Sorabji[2][3] e Ferruccio Busoni.[4]
© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search