La condizione della donna in Iran ha subito vari mutamenti nel corso della storia. Le donne iraniane, secondo i vari articoli della Costituzione iraniana, in vigore dal 3 dicembre 1979, godono di pari dignità sociale ed economica in base però alla legge della Sharia; i loro diritti quindi, secondo il punto di vista occidentale, devono ancora essere pienamente acquisiti.
Possono svolgere diverse mansioni e lavori (anche in politica: nel parlamento dell'Iran vi è un gruppo di deputate donne e alcune hanno ricoperto anche cariche abbastanza elevate da fine anni '90, come Masoumeh Ebtekar), a patto che coprano i propri capelli con il velo islamico, lo hijab (anche se non necessariamente con lo chador) e coprendo braccia e gambe con abiti non troppo succinti.
Godono di alcuni diritti, ma molti di quelli che avevano ottenuto durante il periodo monarchico sono stati aboliti o pesantemente ridotti secondo la legge islamica.
Afghanistan e Iran sono gli unici due paesi al mondo dove l'utilizzo dello hijab è obbligatorio in quanto imposto per legge.
Il 1 giugno 2024 Zohreh Elahian diventa la prima donna a candidarsi alla presidenza della Repubblica Iraniana.[1]
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