Conflitto del delta del Niger

Conflitto del delta del Niger
Mappa della Nigeria che mostra gli stati tipicamente considerati facenti parte del delta del Niger: 1. Abia, 2. Akwa Ibom, 3. Bayelsa, 4. Cross River, 5. Delta, 6. Edo, 7.Imo, 8. Ondo, 9. Rivers.
Data2004-in corso
LuogoDelta del Niger, Nigeria
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
150 000 soldati[1] e 4 000 militanti della NDPVF[2]15.000 uomini[3]
Perdite
Sconosciute2.500 morti
3.642 arresi[4]
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Il conflitto del delta del Niger è una lunga serie di scontri e contrasti etno-politici originatisi nei primi anni novanta nella zona del delta del Niger in Nigeria, e protrattisi fino ai giorni nostri.

La causa delle tensioni risiede negli interessi economici contesi tra le multinazionali produttrici di petrolio, il governo nigeriano ed un numero di gruppi etnici della zona del delta che si sono sentiti defraudati e sfruttati, in particolare il gruppo degli Ogoni e quello degli Ijaw, supportati da gruppi paramilitari. I contrasti politici ed etnici sono continuati per tutti gli anni novanta a dispetto della conversione alla democrazia della Nigeria con l'elezione del governo di Obasanjo nel 1999.

La competizione per la conquista dell'oro nero ha portato ad innumerevoli violenze fra gruppi etnici causando la militarizzazione dell'intera regione che è stata occupata da milizie quali l'esercito della Nigeria e forze di polizia (tra cui la Polizia Mobile paramilitare, MOPOL). Le vittime dei crimini legati al conflitto quasi sempre evitano di cercare giustizia con azioni legali a causa della dilagante impunità degli esecutori e dei responsabili di questi abusi dei diritti umani. Ciò ha creato un devastante circolo vizioso di violenza facendo degenerare il conflitto in vere e proprie guerriglie a sfondo etnico permanenti. I conflitti a livello regionale ed a sfondo etnico sono così numerosi e diversificati che è pressoché impossibile e poco pratico farne una catalogazione dettagliata.

  1. ^ (PDF)(EN) Background (PDF), su med.navy.mil. URL consultato il 23 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  2. ^ allAfrica.com: Temporarily Unavailable Archiviato il 19 ottobre 2012 in Internet Archive.
  3. ^ "Africa | Nigeria militants end ceasefire", BBC, 16 ottobre 2014
  4. ^ "Armed Conflicts Report - Nigeria", su ploughshares.ca. URL consultato il 9 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2017).

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