Congresso di Berlino

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Il momento della firma al Congresso di Berlino. In primo piano, verso destra: Bismarck (Germania) fra Andrássy (Austria) e Šuvalov (Russia) a cui stringe la mano. Da sinistra: in fondo Haymerle e, in primo piano con gli stivali, Alajos Károlyi (austriaci), seduto in poltrona Gorčakov (Russia) con la mano sinistra sul braccio di Disraeli (Gran Bretagna). A destra: al di qua del tavolo, seduto, Bernhard Ernst von Bülow (Germania); al di là del tavolo, fra i delegati turchi, di prospetto, Salisbury (Gran Bretagna); alla sua sinistra, appoggiato al tavolo, Alèxandros Carathéodòris (Turchia).[1]

Il Congresso di Berlino si svolse dal 13 giugno al 13 luglio 1878 nella capitale tedesca. Fu promosso dall'Austria e accettato dalle altre potenze europee per rettificare il trattato di Pace di Santo Stefano, con il quale la Russia, dopo aver sconfitto la Turchia nella Guerra del 1877-1878, aveva accresciuto il suo potere nei Balcani. Oltre alla Russia, alla Turchia, all'Austria e alla Germania, al Congresso di Berlino parteciparono la Gran Bretagna, la Francia e l'Italia. Le decisioni prese costituirono il Trattato di Berlino.

Il Congresso rettificò, rispetto alla Pace di Santo Stefano, la destinazione dei territori turchi in Europa: ridimensionò e divise la nascente Bulgaria, satellite della Russia, e stabilì l'amministrazione austriaca della Bosnia. Confermò invece l'indipendenza della Romania, della Serbia e del Montenegro. La Germania, che fece da mediatrice, per aver scongiurato la grave crisi fra la Russia e l'Austria aumentò il suo prestigio, ma incrinò i suoi rapporti con la Russia che non fu soddisfatta dei negoziati. La Turchia, pur perdendo estesi territori, limitò i danni rispetto alla Pace di Santo Stefano.

  1. ^ Dipinto di Anton von Werner.

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