Partito Conservatore e Unionista Scozzese | |
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(EN) Scottish Conservative and Unionist Party (GD) Pàrtaidh Tòraidheachd na h-Alba (SCO) Scots Conservative an Unionist Pairty | |
Leader | Douglas Ross |
Presidente | Craig Hoy |
Vicepresidente | Meghan Gallacher |
Stato | Scozia |
Sede | 67 Northumberland Street, Edimburgo EH3 6JG |
Fondazione | 1965 |
Ideologia | Conservatorismo, Unionismo, Liberalismo economico, Euroscetticismo |
Collocazione | Centro-destra/Destra |
Partito europeo | Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei |
Gruppo parl. europeo | Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei |
Affiliazione internazionale | Unione Democratica Internazionale |
Seggi Camera dei comuni | 4 / 59
(2024) |
Seggi Parlamento scozzese | |
Organizzazione giovanile | Conservative Future Scotland |
Iscritti | 11 000 (2012) |
Colori | |
Sito web | www.scottishconservatives.com/ |
Il Partito Conservatore e Unionista Scozzese (in inglese: Scottish Conservative and Unionist Party, in gaelico scozzese: Pàrtaidh Tòraidheachd na h-Alba, in scots: Scots Conservative an Unionist Pairty), spesso conosciuto semplicemente come Conservatori Scozzesi e informalmente noto come Tories Scozzesi, è la sezione del Partito Conservatore del Regno Unito che opera in Scozia. Si descrive come partito politico di centro-destra[1]. Risulta essere il secondo maggiore partito al Parlamento scozzese[2] e il secondo partito nel governo locale della Scozia; al 2017 risulta essere anche la seconda maggiore rappresentanza scozzese alla Camera dei Comuni del Parlamento del Regno Unito. Il leadership dei conservatori scozzesi è attualmente vacante dopo Ruth Davidson, deputata al parlamento scozzese, ha lasciato la carica nel 2019.
Il Partito Conservatore Scozzese moderno fu istituito nel 1965 dall'unione del Partito Unionista nel Partito Conservatore di Inghilterra e Galles. Il Partito Unionista, come il suo omologo di Inghilterra e Galles, fu istituito nel 1912 dall'unione di Conservatori e Partito Liberale Unionista, ed esistette come forza dominante nella politica scozzese dagli anni '30 alla fine degli anni '50.[3] Nell'organizzarsi come partito separato in Scozia, gli unionisti funsero da whip dei conservatori al Parlamento del Regno Unito, con Andrew Bonar Law, allora unionista e deputato per il collegio di Glasgow Centrale, che rivestì la carica di leader del Partito Conservatore e quella di Primo Ministro del Regno Unito.
Gli unionisti ottennero il maggior numero dei seggi scozzesi alle elezioni generali del 1955, e ottennero la maggioranza del voto scozzese; fu la prima volta che questo fatto si verificò fin dall'introduzione del suffragio universale. Alle elezioni del 1959 gli unionisti ottennero ancora il maggior numero dei voti in Scozia, ma non la maggioranza dei voti, e a causa della natura non rappresentativa del sistema di elezione a collegio uninominale a turno unico, ottennero meno seggi del Partito Laburista, che continuò a dominare la politica scozzese per la seconda metà del XX secolo. Nel maggio 2016 i conservatori scozzesi divennero il secondo maggiore partito rappresentato al Parlamento scozzese e nelle elezioni generali nel Regno Unito del 2017 ottenne 13 seggi con il 28,6% dei voti; questo risultato è stato il migliore in termini di seggi dal 1983 e in termini di voti dal 1979. Con le elezioni generali del 2019 il partito ha perso oltre la metà dei deputati, con la percentuale di voto scesa al 25,1%.
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