Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi

Il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (CIGI) (International Consortium of Investigative Journalists in inglese, acronimo ICIJ) è una rete internazionale con sede a Washington (Stati Uniti) promossa nel 1997 dal Centro per l'Integrità Pubblica (Center for Public Integrity)[1]. Ne fanno parte 165 giornalisti investigativi disseminati in oltre 65 Paesi; lavorano insieme su temi quali “i reati transnazionali, la corruzione e l'obbligo dei rappresentanti del potere di rispondere delle loro azioni”[2].
Dalla fondazione ad oggi, il consorzio ha rivelato il contrabbando e l'evasione fiscale di multinazionali del tabacco ma anche di organizzazioni criminali create allo scopo; cartelli nel traffico di armi e aziende dell'amianto; inoltre ha aperto nuovi scenari investigativi divulgando i contratti delle guerre in Iraq e in Afghanistan. Il CIGI fa conoscere all'opinione pubblica mondiale la propria attività realizzando articoli che vengono pubblicati su diverse testate giornalistiche internazionali[2]. Dal settembre 2011 il direttore del consorzio è Gerard Ryle[3].

Nel 2017 ha vinto il Premio Pulitzer (sezione "giornalismo di divulgazione") per aver rivelato al mondo le cosiddette «Carte panamensi» (Panama Papers)[4].

  1. ^ Panama Law Firm’s Leaked Files Detail Offshore Accounts Tied to World Leaders, su nytimes.com. URL consultato il 26 aprile 2016.
  2. ^ a b About the ICIJ, su icij.org. URL consultato il 26 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2016).
  3. ^ Gerard Ryle, su icij.org. URL consultato il 26 aprile 2016.
  4. ^ Ai Pulitzer trionfa il New York Times. Tra i vincitori c’è anche l’Espresso come parte dell’International Consortium of Investigative Journalists, su primaonline.it. URL consultato il 14 aprile 2017.

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