Contrappunto

Estratto dalla Fuga n. 17 in la bemolle maggiore, BWV 862, dal I libro del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach ()

Contrappunto, nella terminologia musicale, sta a indicare:

  1. la presenza, in una composizione o in una sua parte, di linee melodiche indipendenti che si combinano secondo regole tramandate dalla tradizione musicale occidentale;
  2. la parte della teoria musicale che studia queste regole.

L'espressione si riferisce alla pratica di contrapporre a un cantus firmus, cioè a una voce avente una melodia tratta dal canto gregoriano ed esposta lentamente, una nuova melodia, secondo regole che si andarono sviluppando nel corso della storia della musica e che giunsero a maturazione nel XVIII secolo. La nuova melodia era creata con un'idea imitativa, ovvero doveva avere caratteristiche che ricordassero il cantus firmus.

Nella scrittura contrappuntistica lo scopo principale che si vuole ottenere è l'indipendenza melodica delle varie parti della composizione che, ad esempio, possono essere in relazione tra loro anche attraverso procedimenti imitativi. Nel contrappunto l'effetto di accordo dato dal sovrapporsi delle diverse voci è in un certo senso incidentale. In primo luogo, infatti, il contrappunto si concentra sull'aspetto melodico piuttosto che sull'effetto armonico.

Il termine deriva dal latino punctus contra punctum[1], ovvero nota contro nota (punctum è il termine del latino medievale equivalente al nostro termine "nota").

  1. ^ Dictionary and Thesaurus | Merriam-Webster, su www.merriam-webster.com. URL consultato il 10 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2016).

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