Convair B-36

Convair B-36
Un Convair B-36 Peacemaker in volo.
Descrizione
Tipobombardiere strategico
Equipaggio13
ProgettistaTed Hall
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti Convair
Data primo volo8 agosto 1946
Data entrata in servizio1949
Data ritiro dal servizio12 febbraio 1959[1]
Utilizzatore principaleBandiera degli Stati Uniti USAF
Esemplari384
Costo unitario4 milioni US$ (1950)
Altre variantiConvair YB-60
Convair XC-99
Convair X-6
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza49,40 m (162 ft 1 in)
Apertura alare70,10 m (230 ft 0 in)
Altezza14,22 m (46 ft 7 in)
Superficie alare443,32 (4 772 ft²)
Peso a vuoto77 581 kg (171 034 lb)
Peso carico119 318 kg (262 500 lb)
Peso max al decollo185 976 kg (410 000 lb)
Propulsione
Motore6 radiali
Pratt & Whitney
R-4360-53
4 turbogetto
General Electric J47
Spinta2,8 kN ciascun radiale
24 kN ciascun turbogetto
Prestazioni
Velocità max0,5 Ma
(672 km/h in quota)
Velocità di crociera370 km/h
Velocità di salita10,1 m/s
Autonomia16 000 km
Raggio di azione6 415 km
Tangenza13 300 m
Armamento
Cannoni8 torrette (6 retraibili dentro la fusoliera) armate con due M24A1
Bombecaduta libera:
fino a 86 000 lb
Piloni1 stiva interna
Notedati relativi alla versione:
B-36J

i dati sono tratti da:
Enciclopedia l'Aviazione[2]

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Il Convair B-36 tra il 1947 e il 1958 è stato il bombardiere intercontinentale per eccellenza in forza allo Strategic Air Command statunitense. Pur non avendo mai ricevuto un nome ufficiale, venne soprannominato Peacemaker (Pacificatore) in base alla proposta avanzata dalla stessa Convair, a seguito di un concorso lanciato tra i dipendenti dell'azienda per trovare un nome al velivolo[3]. Gli equipaggi invece lo soprannominarono Magnesium Overcast[4].

Il B-36 è il più grande aereo da bombardamento mai costruito[5], con i suoi 6 motori da 3 600 hp e l'aggiunta successiva di 4 turbogetti. Rimase in servizio fino al 1958, quando le sue prestazioni vennero superate sia dai jet da caccia, sia dalla nuova generazione di bombardieri (come il B-52).

  1. ^ Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol.6).
  2. ^ Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione (Vol.12), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983, p. 170.
  3. ^ Il certificato di riconoscimento per la proposta del nome "Peacemaker" Archiviato il 26 aprile 2007 in Internet Archive..
  4. ^ (EN) Emmanuel Gustin, Aircraft Nicknames, su MIT, https://web.mit.edu/, 19 ott 1998. URL consultato il 30 ott 2009.
  5. ^ L'Aviazione (Vol.12, pag.165).

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