Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica | |
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Ratificato Sottoscritto, non ratificato Non sottoscritto, non ratificato Revocato Stati non membri del Consiglio d'Europa | |
Contesto | Violenza sulle donne e violenza domestica |
Firma | 11 maggio 2011 |
Luogo | Istanbul, Turchia |
Efficacia | 1º agosto 2014 |
Condizioni | 10 ratifiche, di cui 8 di membri del Consiglio d'Europa |
Parti | 45 |
Firmatari originali | |
Firmatari successivi | 46 |
Ratificatori | Albania Andorra Austria Belgio Bosnia ed Erzegovina Cipro Croazia Danimarca Estonia Finlandia Francia Georgia Grecia Irlanda Islanda Italia Lettonia Liechtenstein Lussemburgo Macedonia del Nord Malta Moldavia Monaco Montenegro Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Romania San Marino Serbia Slovenia Spagna Svezia Svizzera Ucraina Unione europea |
Depositario | Segretario generale del Consiglio d'Europa |
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La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è un trattato internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul. Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei colpevoli. È stato firmato da 45 paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione.
In Italia, il 19 giugno 2013, dopo l'approvazione unanime del testo alla Camera, il Senato ha votato il documento con 274 voti favorevoli e un solo astenuto.[1]
Il 20 marzo 2021, nove anni dopo la ratifica, la Turchia ha revocato la propria partecipazione alla convenzione, attraverso un decreto firmato dal presidente Erdoğan.[2]
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