Convenzione dell'Aia (1954)

La Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato è un trattato internazionale stipulato all'Aia il 14 maggio 1954[1].

Convenzione dell'Aia
Firma14 maggio 1954
LuogoL'Aia
Efficacia7 agosto 1956 (art. 33)
Firmatari originaliBandiera della Germania K. Bünger
Bandiera di Andorra Juan Teixidor
Bandiera dell'Australia Alfred Stirling
Bandiera del Belgio Marcel Nyns

Bandiera della CecoslovacchiaVladimir Zak
Bandiera di TaiwanChen Yuan
Bandiera di Cuba Hilda Labrada Bernal
Bandiera della Danimarca Johannes Balhasar Bronsted
Bandiera dell'Ecuador Carlos Morales Chacon
Bandiera della Francia Robert Brichet
Bandiera della Grecia Constantis Eustathiades e Spyridōn Marinatos
Bandiera dell'UngheriaB. Fai
Bandiera dell'India N.P. Chakravarti
Bandiera dell'Iraq F. Basmachi
Bandiera dell'IranG. A. Raadi
Bandiera dell'ItaliaGiorgio Rosi
Bandiera dell'IrlandaJosephine McNeill
Bandiera d'IsraeleM. Amir
Bandiera del GiapponeSuemasa Okamoto
Bandiera del LibanoCharles Daoud Ammoun
Bandiera della LibiaA. H. Khannak
Bandiera del LussemburgoJ. Meyers
Bandiera di MonacoJean-Jacques Rey
Bandiera del NicaraguaH. H. Zwilienberg
Bandiera della NorvegiaGuthorn Kavli
Bandiera dei Paesi BassiT. P. Ph Roeling
Bandiera delle FilippineJ. P. Bantang
Bandiera della PoloniaStanislas Lorentz
Bandiera del PortogalloFernando Quartin de Oliveira Bastos
Bandiera della RSS BielorussaP. W. Lutorovič per la RSS Bielorussa
Bandiera della RSS UcrainaJ. T. Sirtchenko per la RSS Ucraina
Bandiera della RomaniaA. Lazareanu
Bandiera di San Marino A. Donati
Bandiera di El SalvadorJacob Philip Kruseman
Bandiera della Siria George J. Thomeh
Bandiera della Spagna Juan Teixidor e J. M. Castro Rial
Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Semenovich Kemenov
Bandiera dell'Uruguay V. Sampognaro
Bandiera della Jugoslavia Milan Ristic e Cvito Fiskovic

Firmatari successivi80
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Nella convenzione viene usata per la prima volta l'espressione "beni culturali"[2] che sono considerati un bene appartenente a tutta l'umanità e non soltanto ad una delle fazioni che prendono parte al conflitto.[3]

Scopo della convenzione è quello di tutelare i beni culturali durante una guerra o un conflitto armato per preservarli da distruzione, furto o saccheggio. Sono definiti come "beni culturali" i "beni mobili o immobili di grande importanza per il patrimonio culturale dei popoli".

     Firmatari del trattato

     Paesi firmatari ma che non hanno ratificato il trattato

Le indicazioni fornite dalla convenzione vennero integrate da due successivi protocolli, uno del 1954[4] e uno del 1999[5]. I tre accordi sono parte del diritto internazionale umanitario affiancandosi alle normative sulla tutela delle persone civili durante i conflitti. Nella convenzione e nei successivi protocolli, oltre alla tutela dei beni culturali durante un conflitto armato, vengono fornite indicazioni sulla messa in sicurezza degli stessi in tempo di pace. Nel giugno 2018 i paesi firmatari della convenzione del 1954 erano 132, i firmatari dei protocolli del 1954 e del 1999 rispettivamente 109 e 77.

  1. ^ La Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato (1954), su delegazioneunesco.esteri.it. URL consultato il 7 novembre 2020. Legge 7 febbraio 1958, n. 279
  2. ^ Edoardo Greppi, La protezione generale dei beni culturali nei conflitti armati: dalla convenzione dell'Aja al protocollo del 1999, a cura di Paolo Benvenuti, Rosario Sapienza, Giuffrè Editore, 2007, p. 81.
  3. ^ Preambolo della Convenzione Archiviato il 29 marzo 2017 in Internet Archive.
  4. ^ (EN) Protocol to the Convention for the Protection of Cultural Property in the Event of Armed conflict 1954, su portal.unesco.org. URL consultato il 7 novembre 2020.
  5. ^ (EN) Second Protocol to the Hague Convention of 1954 for the Protection of Cultural Property in the Event of Armed Conflict 1999, su portal.unesco.org. URL consultato il 7 novembre 2020.

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