Convogli artici della seconda guerra mondiale

Manifesto propagandistico britannico dedicato ai convogli artici

Con convogli artici della seconda guerra mondiale si indica la serie di convogli navali di unità mercantili, scortati da navi da guerra, che gli Alleati occidentali misero in piedi durante la seconda guerra mondiale per recapitare equipaggiamenti e aiuti all'Unione Sovietica. I convogli percorrevano le rotte marittime che collegavano i porti della Gran Bretagna e dell'Islanda agli scali di Murmansk e Arcangelo nel nord della Russia, attraverso i bacini navali del Mare di Norvegia e del Mare di Barents; la rotta si sviluppava, per buona parte, a nord del circolo polare artico.

Il primo convoglio artico prese il mare nell'agosto 1941, circa due mesi dopo l'attacco tedesco all'Unione Sovietica; il flusso dei rifornimenti divenne copioso nei mesi a venire, quando ai sovietici furono estesi gli aiuti militari ed economici degli Stati Uniti d'America in base al programma Lend-Lease. A parte che per le difficoltà ambientali, con mari in tempesta, bufere di neve e temperature bassissime, la rotta artica era resa estremamente pericolosa dall'essere esposta, per gran parte della sua lunghezza, alle azioni offensive delle forze militari tedesche schierate nella Norvegia occupata: attacchi ai convogli da parte di sommergibili e navi di superficie della Kriegsmarine tedesca, come pure di bombardieri e aerosiluranti della Luftwaffe, erano una minaccia abituale, obbligando gli Alleati e, in particolare, la Royal Navy britannica a mobilitare ingenti forze per proteggere i mercantili.

Proseguiti fino al termine delle ostilità nel maggio 1945, i convogli recapitarono ingenti quantitativi di equipaggiamenti occidentali ai sovietici; il prezzo pagato dagli Alleati fu considerevole, con numerose unità mercantili e da guerra colate a picco nelle gelide acque artiche.


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