Costituzione dell'Impero tedesco

La prima e l'ultima pagina della costituzione del 1871, con la firma di Guglielmo I, Imperatore tedesco e re di Prussia
Schema semplificato della Costituzione tedesca del 1871

La Costituzione dell'Impero tedesco (in tedesco: Verfassung des Deutschen Reiches), nota nella storiografia tedesca come Costituzione imperiale di Bismarck (in tedesco: Bismarcksche Reichsverfassung), era la legge fondamentale dell'Impero tedesco, emanata il 16 aprile 1871.

La costituzione era concretamente un trattato tra i suoi firmatari, la Confederazione Tedesca del Nord e i quattro Stati tedeschi posti a sud del fiume Meno, annettendo quegli Stati all'interno della confederazione e rinominandola Deutsches Reich (convenzionalmente tradotto come Impero tedesco). La guerra austro-prussiana del 1866 aveva portato alla dissoluzione della Confederazione germanica e alla formazione della Confederazione Tedesca del Nord, fra gli altri eventi.

Il documento era essenzialmente una versione modificata della Costituzione della Confederazione Tedesca del Nord, anch'essa scritta da Otto von Bismarck.

Secondo la Costituzione, l'Impero era una confederazione guidata dal re di Prussia, che portava il titolo di Imperatore tedesco.[1]

L'Imperatore nominava il Cancelliere, capo di governo e presidente del Bundesrat, il Consiglio federale dei rappresentanti degli Stati tedeschi. Le leggi erano emanate dal Bundesrat e dal Reichstag, la Dieta imperiale eletta dai cittadini maschi di età superiore ai 25 anni.

La Costituzione ha lo stesso nome di quella che le succedette, la Costituzione di Weimar, che la sostituì nel 1919 istituendo la Repubblica di Weimar.

  1. ^ Art. 11 della costituzione: La Presidenza della Confederazione appartiene al Re di Prussia, che porta il titolo di Imperatore tedesco (Deutscher Kaiser) [...]

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