Crionica

Preparazione di un corpo a criopreservazione

Con il termine crionica (dal greco kryos, freddo) si fa riferimento alla preservazione a basse temperature (criopreservazione) di uomini e animali che la medicina odierna non è in grado di tenere in vita, con la speranza che in futuro sia possibile ripristinare le loro funzioni vitali e curarli.[1] La possibilità che future tecnologie siano in grado di invertire con successo il processo di criopreservazione, riportando in vita gli animali e gli uomini, è vista con scetticismo da molti scienziati, mentre altri sono fiduciosi a proposito.[2]

Negli Stati Uniti le tecniche di crionica possono essere applicate agli uomini solo dopo averne accertato la morte. Durante la criopreservazione vengono utilizzate particolari sostanze, dette "crioprotettori", che prevengono la formazione di ghiaccio durante il processo di raffreddamento. La crionica inoltre prevede la criopreservazione anche molto tempo dopo l'avvenuto decesso, in base alla possibilità che le informazioni sulla memoria e sulla personalità possano permanere per lungo tempo nelle strutture cerebrali.

La crionica è vista con scetticismo dalla comunità scientifica, a causa dei danni causati dal freddo sulle cellule, nonostante i crioprotettori. Nel 2018 viene sviluppato un nuovo processo, la vetrificazione, ma manca la conservazione della soglia di eccitabilità delle sinapsi. Nel 2023 l'urgenza è quindi di orientare le ricerche verso la conservazione della soglia di eccitabilità delle sinapsi durante la vetrificazione.[3][4][5][6][7][8][9][10][3][11]


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