Crotonaldeide | |
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Nome IUPAC | |
(2EZ)-but-2-enale | |
Nomi alternativi | |
2-butenale | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C4H6O |
Massa molecolare (u) | 70,09 g/mol |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 224-030-0 |
PubChem | 447466 |
SMILES | CC=CC=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0.846 g/cm3 |
Solubilità in acqua | 18%(20 °C) |
Temperatura di fusione | -76,6 °C |
Temperatura di ebollizione | 102,4 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 225 - 301 - 311 - 315 - 318 - 330 - 335 - 341 - 373 - 400 |
Consigli P | 201 - 202 - 210 - 233 - 240 - 241 - 242 - 243 - 260 - 261 - 262 - 264 - 270 - 271 Scheda ECHA |
La crotonaldeide è un composto chimico con la formula di struttura CH3CH=CHCHO. Il composto viene solitamente venduto come una miscela degli isomeri cis e trans, che differiscono per la posizione relativa dei gruppi metile e formile. L'isomero trans è più comune (le proprietà chimico fisiche riportate nella tabella a fianco si riferiscono a questo isomero). È moderatamente solubile in acqua e miscibile in solventi organici. Come aldeide insatura, la crotonaldeide è un intermedio versatile nella sintesi organica. La crotonaldeide si trova naturalmente, in concentrazioni da 1 a 700 ppm, in vari alimenti e si forma durante la combustione di combustibili fossili (compresi gli scarichi dei motori), legno e tabacco e negli oli da cucina riscaldati.[1] La crotonaldeide è prodotta in modo endogeno dalla perossidazione dei lipidi, un processo che coinvolge l'ossidazione di acidi grassi polinsaturi, che sono componenti di base di membrane biologiche. Si presenta naturalmente in molti frutti, nella verdura e in altri alimenti.[1]
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