Il culto dell'Essere Supremo - religione di Stato della Prima Repubblica francese per circa due mesi - era una devozione religiosa di ispirazione deista e razionalista, sorto in Francia durante la Rivoluzione francese, e ispirato dalle idee di Jean-Jacques Rousseau e Voltaire. Il suo massimo promotore fu Maximilien de Robespierre, che intendeva sostituire così il culto della Ragione giudicato da lui troppo estremo: il capo giacobino decise così di frenarlo sollecitando prima il decreto della Convenzione nazionale sulla libertà di religione (dicembre 1793) e poi promuovendo il deismo.[1]
Egli, contrario all'ateismo e considerando le manovre hebertiste, tra cui la scristianizzazione, un subdolo tentativo di agenti inglesi per provocare la controrivoluzione[2], pose così un freno deciso, ottenendo il rispetto della Costituzione civile del clero, e in seguito istituendo il culto dell'Essere Supremo, votato l'8 maggio 1794.[3] L'8 giugno presiedette lui stesso la Festa dell'Essere Supremo in forma solenne a Parigi, ma il malumore suscitato in altri deputati segnò anche l'inizio della sua fine. Il culto fu abolito dopo il colpo di Stato del 9 termidoro (28 luglio), sebbene furono fatti tentativi di recuperarlo nella forma della successiva teofilantropia.
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