Dea

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Raffigurazione della Dea Iside, di J. Augustus Knapp, 1926

Una dea è una divinità femminile[1][2]. Mentre esse sono state, sono e possono essere associate con la più ampia gamma di fenomeni caratteristici delle divinità maschili, compresa la guerra, la distruzione e la morte, nonché l'atto di Creazione, vengono più comunemente associate ad una simbologia di vita, guarigione e compassione, pertanto con la fertilità del terreno (tramite Gea), la maternità e l'amore.

In alcune religioni, una figura femminile sacra occupa un posto centrale nella preghiera e nella vera e propria adorazione. Il Shaktismo, ad esempio, è il culto della forza femminile che anima il mondo ed è una delle tre principali scuole settarie dell'Induismo odierno. Nel buddhismo tibetano, il più alto avanzamento che chiunque può raggiungere è quello di diventare come i grandi "Buddha femminili" (come "Arya Tārā"), che sono rappresentati come esseri protettori supremi, senza paura e pieni di suprema compassione per tutti gli esseri senzienti.

Il primato costituito da una divinità femminile monoteistica o quasi monoteistica, la Grande Dea Madre, è un'ipotesi sostenuta da alcuni moderni studiosi del Matriarcato i quali la identificano come una versione femminile precedente o analogica al Dio maschile di Abramo, associato con l'ascesa storica del monoteismo nell'area del Mar Mediterraneo durante il periodo assiale.

La maggior parte delle moderne tradizioni di neopaganesimo onorano una o più divinità femminili. La Wicca ha un sistema "duo-teistico" di credenze, costituito da un'unica Dea e da un solo dio i quali nella ierogamia giungono a rappresentare un tutto unitario. All'interno del politeismo, tra cui il ricostruzionismo pagano, si onorano più dee e dei, solitamente intesi come esseri separati. Queste divinità possono far parte di un più vasto pantheon, o avere numi tetelari in regioni differenti. I "ricostruttori", come i loro antichi predecessori, onorano le divinità particolari dei loro paesi di origine.

  1. ^ The Encyclopedia of World Religions, p. 181.
  2. ^ Introduction to Pagan Studies (2007), p. 222.

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