Decafluoruro di dizolfo | |
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Nome IUPAC | |
decafluoruro di dizolfo | |
Nomi alternativi | |
pentafluoruro di zolfo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | F10S2 |
Peso formula (u) | 254,12 |
Aspetto | liquido incolore[1] |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 227-204-4 |
PubChem | 62586 |
SMILES | FS(F)(F)(F)(F)S(F)(F)(F)(F)F |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,08[1] |
Solubilità in acqua | praticamente insolubile |
Temperatura di fusione | −55 °C (218 K)[1] |
Temperatura di ebollizione | 28,7 °C (302 K)[1] |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | -1903[2] |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | -- [3][4] |
Il decafluoruro di dizolfo è il composto inorganico con formula S2F10, dove lo zolfo è nello stato di ossidazione +5. In condizioni normali è un liquido incolore, volatile, con un odore simile a quello del diossido di zolfo, praticamente insolubile in acqua. È un composto fortemente tossico.[1] Durante la seconda guerra mondiale fu studiato come possibile arma chimica, dato che è difficile rivelarne la presenza poiché non produce né lacrimazione né irritazione cutanea.[5] S2F10 si forma come prodotto secondario indesiderato durante la sintesi industriale di SF6, ma viene isolato e distrutto.[6][7]
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