Il delitto dell'Archetto è l'omicidio di Luciano Serragli, titolare dell'osteria l'Archetto, commesso a Pisa il 18 maggio 1971[1].
Le indagini sul caso furono fondamentali per quelle sull'attentato di Marina di Pisa, avvenuto qualche mese prima, e per il rinvenimento degli appunti di Alessandro Corbara, che testimoniano i primi passi verso lo sviluppo programmatico dell'attività delle Brigate Rosse in Italia.[2].
Nel 1978 la Corte di cassazione riconobbe definitivamente colpevole Alessandro Corbara per l'attentato di Marina di Pisa, assolvendolo invece, per insufficienza di prove, nell'omicidio Serragli; Elsa Maffei e Paola Serragli, rispettivamente moglie e figlia dell'oste ucciso, vennero dichiarate colpevoli della morte del familiare. Glauco Michelotti e Vincenzo Scarpellini, entrambi camerieri dell'osteria, furono condannati sia per il suddetto omicidio, sia per l'attentato sul lungomare.
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