Democrazia Cristiana

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Democrazia Cristiana
LeaderAlcide De Gasperi
Giorgio Tupini
Amintore Fanfani
Aldo Moro
Giulio Andreotti
Mariano Rumor
Flaminio Piccoli
Benigno Zaccagnini
Ciriaco De Mita
Arnaldo Forlani
Mino Martinazzoli
Presidentevedi sezione
Segretariovedi sezione
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedePiazza del Gesù, 46 - Roma
AbbreviazioneDC
Fondazione19 marzo 1943
Dissoluzione18 gennaio 1994
Confluito in
IdeologiaCristianesimo democratico[1][2][3][4]
Popolarismo[2][5]
Cristianesimo sociale[6][7][8]
Conservatorismo sociale[1][3][9][10]
Atlantismo[3][11]
Europeismo[11]
Anticomunismo[1]
CollocazioneCentro[1]
(con correnti dal centro-destra al centro-sinistra)
CoalizioneCLN (1944-1947)
Centrismo (1947-1962)
Centro-sinistra (1963-1979)
Pentapartito (1980-1991)
Partito europeoPartito Popolare Europeo
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito Popolare Europeo
Affiliazione internazionaleInternazionale Democratico Cristiana
Seggi massimi Camera
305 / 574
(1948)
Seggi massimi Senato
148 / 237
(1948)
Seggi massimi Europarlamento
29 / 81
(1979)
Seggi massimi Consigli regionali
287 / 690
(1970)
TestataIl Popolo
La Discussione
Organizzazione giovanileMovimento Giovanile della Democrazia Cristiana
Iscritti2.109.670[12] (1990)
Colori     Bianco
Bandiera del partito
Palazzo Cenci-Bolognetti di Piazza del Gesù, 46 di Roma, sede storica della DC.
Palazzo di Piazza Nicosia 20 di Roma, già sede della federazione romana della Democrazia Cristiana, poi di Bulgari.

La Democrazia Cristiana (abbreviata in DC e soprannominata "Balena bianca"[13], ma anche "Scudo Crociato") è stato un partito politico italiano di ispirazione democratico-cristiana e moderata, fondato nel 1943 e attivo per quasi 51 anni, sino al 1994[14].

Il partito ha avuto un ruolo cardine nel secondo dopoguerra italiano e nel processo di integrazione europea per tutta la seconda metà del dopoguerra sino al suo scioglimento nel 1994. Esponenti democristiani hanno fatto parte di tutti i governi italiani dal 1944 al 1994, (dal II governo Badoglio fino al governo Ciampi) esprimendo quasi ogni volta il presidente del Consiglio dei ministri (Giulio Andreotti ad esempio ha presieduto 7 governi), per cinque volte il Presidente della Repubblica (Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giovanni Leone, Francesco Cossiga ed Oscar Luigi Scalfaro). La DC è sempre stata il primo partito alle consultazioni politiche per 48 anni, dal 1946 (per l'Assemblea Costituente) fino allo scioglimento decretato il 18 gennaio 1994, con la sola eccezione delle elezioni Europee del 1984[15] in cui prevalse il Partito Comunista Italiano.

Simbolo del partito era uno scudo al cui interno vi era una croce latina, sull'elemento orizzontale della quale vi era il motto latino Libertas. Dopo le elezioni politiche del 1948 iniziò la fase del cosiddetto centrismo degasperiano, contraddistinta dall'alleanza con il PRI, il PSDI e il PLI. Nei primi anni sessanta Amintore Fanfani e Aldo Moro negoziarono un accordo politico con il Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni, allontanatosi dalla sfera Sovietica in seguito all'invasione dell'Ungheria. Nel 1976 Aldo Moro si fece promotore del cosiddetto compromesso storico, cioè una collaborazione con il PCI di Enrico Berlinguer; questo disegno politico ebbe termine in seguito all'uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.

Gli anni ottanta furono caratterizzati dalla coalizione del Pentapartito e dal difficoltoso rapporto tra Bettino Craxi, leader socialista, e Ciriaco De Mita, segretario democristiano, nonché dal cosiddetto "CAF", l'alleanza cioè tra Craxi, Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani in contrapposizione a De Mita. Negli primi anni novanta, in seguito alla fine della Guerra Fredda e alle inchieste di Tangentopoli, la DC entrò in una forte crisi che determinò lo scioglimento del partito da parte di Mino Martinazzoli e la nascita del Partito Popolare Italiano il 18 gennaio del 1994.

  1. ^ a b c d "Democrazia Cristiana" su treccani.it, su treccani.it.
  2. ^ a b Antonio Maria Baggio, Il partito di ispirazione cristiana un problema morale (PDF), su antoniomariabaggio.it.
  3. ^ a b c Le radici del cattolicesimo democratico e sociale (PDF), su acli.it.
  4. ^ Lucio D'Ubaldo, La lezione di De Gasperi contro i populisti di oggi: le coalizioni, in Il Foglio, 20 agosto 2017.
  5. ^ I cattolici in politica dall'egemonia all'irrilevanza (PDF), su aclimilano.it.
  6. ^ Marco Damilano, Democristiani sì, ma di sinistra, in L'Espresso, 24 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2018).
  7. ^ Guido Bodrato, Forze Nuove, la "sinistra sociale" della Democrazia Cristiana, su sintesidialettica.it. URL consultato il 15 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ Sette giorni: un pezzo della storia dei cattolici democratici, su fondazionedonatcattin.it, 2017.
  9. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore impresaoggi.com
  10. ^ Le intuizioni dimenticate della destra Dc, su lanuovabq.it, 17 novembre 2017.
  11. ^ a b Continuità e cambiamento dalla DC a Berlusconi - AffarInternazionali, 16 febbraio 2009 Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive.
  12. ^ Copia archiviata (XLS), su cattaneo.org. URL consultato il 13 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  13. ^ Nascimbeni Giulio, Addio balena bianca, in Corriere della Sera, 30 gennaio 1994, p. 32 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2015).
  14. ^ Il giorno in cui finì la DC, in Il Post, 26 luglio 2018. URL consultato il 26 luglio 2018.
  15. ^ Alle Elezioni europee del 1984 la DC fu superata, anche se di poco, dal Partito Comunista Italiano.

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