Democrazia illiberale

La democrazia illiberale - altrimenti detta pseudodemocrazia, democrazia parziale, democrazia a bassa intensità, democrazia vuota, illiberalismo, regime ibrido[1] o anche democratura (da democrazia + dittatura)[2][3] – è un sistema di governo nel quale, nonostante la sussistenza formale di libere elezioni e di strumenti di controllo contro gli abusi del potere statale, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica è pregiudicata dalla riduzione del diritto alla conoscenza di tutto ciò che attiene all'esercizio del potere politico e libertà ormai ritenute non negoziabili quali per esempio matrimonio egualitario, unioni civili, diritto d'interruzione di gravidanza, sono compresse, limitate o compromesse.

Benché diffuso in tutto il mondo, il fenomeno spicca per contrasto in Europa per via di alcuni Paesi dell'Est come per esempio l'Ungheria (che manifesta un sentiment di rispetto dello Stato di diritto pari a circa la metà di quello danese, ritenuto il più alto d'Europa[4]) in cui il diffuso populismo spinge a far prevalere forze politiche latrici di istanze di maggior sicurezza sociale a scapito delle libertà civili[4].

  1. ^ (EN) Juan Carlos Calleros-Alarcón, The Unfinished Transition to Democracy in Latin America, London, Routledge, 2009, p. 1, ISBN 0-415-54074-7.
  2. ^ Democratura, su treccani.it, Vocabolario Treccani, 2005. URL consultato l'11 luglio 2024.
  3. ^ Giuseppe Di Matteo, Ungheria: Orbán, il "Bonaparte" ungherese che sfida l’Europa, in East Journal, Torino, 19 marzo 2015. URL consultato l'11 luglio 2024 (archiviato il 18 aprile 2016).
  4. ^ a b Servet Yanatma, Stato della democrazia: il confronto tra i Paesi europei, in Euronews, 2 novembre 2023. URL consultato l'11 luglio 2024 (archiviato l'8 luglio 2024).

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