Discussione:Decolonizzazione

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Decolonizzazione
Argomento di scuola secondaria di II grado
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Il processo di decolonizzazione Dopo la seconda guerra mondiale le potenze europee che avevano costituito i loro imperi coloniali in Africa e Asia non furono più in grado di mantenerne il controllo, infatti il conflitto mondiale aveva indebolito la Francia e l’Inghilterra che rappresentavano le maggiori potenze coloniali. Inoltre tra le due guerre erano sorti i primi movimenti o partiti indipendenti, che aumentarono la diffusione del sentimento nazionale e del desiderio di indipendenza stimolato dalla lotta al nazifascismo in difesa della democrazia. Così già nel 1941 la Francia fu costretta a riconoscere almeno formalmente l’indipendenza di Libano e Siria. Nel 1942 Gandhi incitò gli Indiani a cacciare gli Inglesi e nel 1943 il leader nazionalista algerino Abbas lanciò il Manifesto del popolo algerino con la richiesta della colonizzazione. La decolonizzazione è il processo storico che ha portato alla fine degli imperi coloniali e all’indipendenza dei popoli afroasiatici. Il processo di decolonizzazione durò circa quarant’anni : in alcuni casi l’indipendenza fu raggiunta per via pacifica, con trattative tra la madrepatria e i gruppi dirigenti locali; un esempio di questo tipo di decolonizzazione è stata la Gran Bretagna , che avviò gradualmente all’indipendenza le colonie, trasformando l’impero nel Commonwealth. In altri casi avvenne per via violenta con una guerra di liberazione, ed un esempio è la Francia che oppose dura resistenza ai movimenti di liberazione. Fattore decisivo per lo smantellamento degli imperi coloniali fu la pressione degli Stato Uniti e dell’Unione Sovietica. Infatti i due vincitori del secondo conflitto mondiale erano contrari al colonialismo: gli USA in nome della libertà dei popoli, l’URSS in nome del comunismo. Entrambe le superpotenze in realtà avevano l’obiettivo di allargare le loro zone d’influenza e fecero pesare in seguito la loro egemonia economica e politica nei paesi dell’Africa e dell’Asia. Il principio di autodeterminazione dei popoli ispirò poi le attività dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Di fatto l’ONU non riuscì a imporre ovunque il rispetto dei principi di uguaglianza dei diritti, ma ricoprì comunque un ruolo importante nella lotta al colonialismo. I paesi colonizzatori rinunciarono al controllo politico delle colonie perché era diventato troppo costoso. Mantennero invece il controllo economico, dando inizio al neocolonialismo. Le ex colonie conservarono eredità europee nella cultura e nella lingua, ma non nelle forme di governo: alla democrazia europea quasi ovunque si è sostituita la dittatura militare.


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