Disegno infantile

Il disegno infantile[1] è una rappresentazione simbolica della realtà che porta il bambino a sviluppare la propria conoscenza sul mondo. Si presenta dapprima sotto forma di scarabocchio, quindi in maniera spontanea attraverso l’uso di linee e colori. Questo a partire dal 1º anno di vita fino ai 36 mesi circa.

Per la maggior parte dei bambini il gesto di disegnare è visto come forma di svago e di divertimento, infatti il disegno libero può essere considerato un vero e proprio gioco.

Il disegno ricopre molteplici funzioni: motoria, sensitiva, cognitiva ed emozionale. I bambini sviluppano i propri sensi attraverso la scrittura, ed i colori e prendono coscienza di poter lasciare una “traccia”. Molte volte vengono proiettati su di un foglio sentimenti ed emozioni. Affinché il materiale grafico possa essere compreso, è opportuno distinguere due diverse fasi: traduzione e interpretazione. La traduzione è un processo che consiste nella decodifica delle immagini attraverso una serie di parametri, che permettono di "tradurre" il disegno in pensieri e parole; l'interpretazione riguarda il significato simbolico del disegno. La traduzione deve sempre precedere l'interpretazione, altrimenti è possibile che alla figura venga attribuito un significato non corrispondente alle intenzioni dell'autore.

A partire dai 3 anni i bambini iniziano a disegnare attraverso l’uso di forme e figure e a rendere sempre più realistico il proprio operato, attraverso varie fasi sino all’adolescenza e poi all’età adulta.

  1. ^ Silvana Macchioni, "Disegno" in "Enciclopedia dei ragazzi", su treccani.it. URL consultato il 23 giugno 2020.

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