Eccidio di Vinca

Eccidio di Vinca
eccidio
Monumento alle vittime della strage nel cimitero di Vinca
Data24 agosto 1944
LuogoVinca, Equi Terme, Monzone frazioni del comune di Fivizzano, Gragnola frazione del comune di Fosdinovo, provincia di Massa Carrara.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Provincia  Massa-Carrara
ObiettivoCivili
Responsabili16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"
20. Luftwaffen-Feld-Division
XL Brigata Nera "Vittorio Ricciarelli" di Livorno
MotivazioneTerrorismo
Terra bruciata
Conseguenze
Morti173 morti
1.600+ civili deportati in Germania

L'eccidio di Vinca[1] fu un crimine contro l'umanità[2] avvenuto tra il 24 e il 27 agosto 1944 nel piccolo borgo di Vinca e in altre frazioni ai piedi delle Alpi Apuane.[3] Responsabili del massacro furono le Schutzstaffel dell'Aufklärungs-Abteilung 16 ("Reparto esplorante 16"), del 16. SS-Flak-Bataillon, del SS-Panzer-Grenadier-Regiment 35 della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", i soldati della 20. Luftwaffen-Feld-Division e i militi della XL Brigata Nera "Vittorio Ricciarelli" di Livorno[4].

Il massacro fu ordinato dal SS-Gruppenführer Max Simon, il quale ne incaricò della realizzazione l'SS-Obersturmbannführer Helmut Looß[5], capo della sicurezza della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"[6]. Sul campo le operazioni vennero dirette dallo SS-Sturmbannführer Walter Reder[6], già resosi responsabile degli eccidi di Nozzano, Sant'Anna di Stazzema e San Terenzo Monti, e che nelle settimane seguenti compirà le stragi di Marzabotto e Bergiola Foscalina.


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