Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860

Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Data6 novembre
Collegio elettorale303 elettori
Affluenza81,2% (Aumento 2,3%)
Abraham Lincoln O-57 by Brady, 1861-Meserve.jpg
John C Breckinridge-04775-restored.jpg
John-bell-brady-handy-cropped.jpg
Candidati Abraham Lincoln John C. Breckinridge John Bell
Partiti Repubblicano Democratici Sudisti Constitutional Union
Voti 1.865.908
39,8%
848.019
18,1%
590.901
12,6%
Elettori
180 / 303
72 / 303
39 / 303
Elettori per stato federato
Presidente uscente
James Buchanan (Partito Democratico)

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America nel 1860 furono la 19ª elezione quadriennale per la scelta del presidente e del vicepresidente degli Stati Uniti d'America; si svolsero martedì 6 novembre e videro la vittoria dei candidati del Partito Repubblicano Abraham Lincoln e Hannibal Hamlin.

Il Collegio elettorale fu composto da 303 grandi elettori, basandosi sui dati del censimento del 1850; la maggioranza era quindi di 152 voti. I voti per i quattro principali concorrenti diedero i seguenti risultati: Lincoln (180), John C. Breckinridge (72), John Bell (39) e infine Stephen A. Douglas (12).

La vittoria di Lincoln condusse all'immediata secessione di sette Stati federati, tutti appartenenti al Profondo Sud i quali giunsero a costituire gli Stati Confederati d'America nel febbraio dell'anno seguente. Le ulteriori azioni del nuovo presidente portarono altri quattro Stati sudisti ad aderire alla Confederazione allo scoppio della guerra di secessione americana.

La nazione si era trovata gravemente divisa nel corso degli anni 1850 sulle questioni riguardanti la produzione e le imposte sul cotone oltre che sui diritti dei proprietari di schiavi; il presidente uscente, il democratico James Buchanan e il suo predecessore Franklin Pierce erano stati uomini del Nord con spiccate simpatie nei confronti del Sud. Buchanan raccomandò al giudice della Corte suprema Robert Cooper Grier di votare a favore della schiavitù nel caso Dred Scott contro Sandford del 1857. Questo era risultato talmente impopolare da costare la ricandidatura a Buchanan, permettendo al contempo al neonato Partito Repubblicano di conquistare la maggioranza alla Camera dei rappresentanti nel 1858 e il pieno controllo del Congresso degli Stati Uniti d'America nel 1860; Buchanan venne così costretto a ritirarsi. Tali eventi spaccarono i democratici in una fazione settentrionale e una meridionale; nacque infine un "Constitutional Union Party".

Di fronte agli avversari politicamente divisi i Repubblicani si poterono assicurare la maggioranza dei Grandi elettori, insediando Lincoln alla Casa Bianca seppur senza essere riusciti ad ottenere alcun sostegno dal Sud; le divisioni degli avversari non furono comunque di per sé risolutive per assicurarsi la conquista della presidenza. Lincoln ricevette meno del 40% dei voti popolari, ma ebbe maggioranze assolute in Stati determinanti.

Questa elezione segnò la fine del predominio politico del Sud sulla nazione. Tra il 1789 e il 1860 i meridionali avevano espresso il presidente degli Stati Uniti, il presidente della Camera e il presidente pro-tempore del Senato per circa i due terzi del tempo; inoltre a partire dal 1791 gran parte della Corte suprema era del Sud[1]. Nel periodo di transizione, tra l'elezione e l'insediamento di Lincoln, gli Stati schiavisti proclamarono la loro separazione dall'Unione. Le manovre militari e le contese per il possesso delle fortificazioni sparse nel territorio confederato culminarono nella battaglia di Fort Sumter; la situazione precipitò in aperta guerra civile; il conflitto durò fino al 1865. Le elezioni presidenziali del 1860 furono l'ultima di una serie di cinque consecutive in cui il presidente uscente non era il candidato alle elezioni presidenziali.

Nella cartina a fianco: in rosso gli Stati vinti da Lincoln/Hamlin; in verde da Breckinridge/Lane; in arancio da Bell/Everett e in blu da Douglas/Johnson.

  1. ^ John M. Murrin, Paul E. Johnson, James M. McPherson, Alice Fahs, Gary Gerstle, Emily S. Rosenberg e Norman L. Rosenberg, Liberty Equality Power: A History of the American People, Volume I: To 1877, 6th, Boston, Wadsworth, Cengage Learning, p. 403, ISBN 0-495-91587-4.

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